POSTI IN AULA E DI POTERE, VIA ALLA SFIDA
Il nuovo ispettore di Pubblica sicurezza di Montecitorio sa 5 lingue e scrive di Islam e terrorismo. Gli uomini dell’ex premier fuoriusciti dal Pd si tengono gli incarichi e vogliono
sedersi lontano dagli ex compagni. Il Carroccio dà lezioni ma sbaglia su Tremonti
Se il poliziotto fa lo scrittore Da fine marzo, Sandro Menichelli è il nuovo direttore dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza interno alla Camera (il suo predecessore, Giuseppe De Matteis, è diventato questore di Torino). Ha una lunga esperienza nazionale e internazionale in prevenzione e contrasto di criminalità organizzata, immigrazione illegale e terrorismo di matrice religiosa; e parla 5 lingue. Ma Menichelli è anche scrittore: il 16 sarà presentato proprio alla Camera il suo Galassia Islamica – Le ragioni del terrore (Intermedia Edizioni). Partendo dalla necessità di far conoscere le diverse declinazioni dell’Islam dal punto di vista religioso e politico, il testo risponde a 2 domande: perché c’è chi, cresciuto in Occidente, sceglie in nome dell’islamismo la via del terrorismo? E poi: quali sono le strategie dei servizi di intelligence europei per contrastare il fenomeno? A parlare del libro ci saranno anche il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, e il capo della polizia Franco Gabrielli, autore della prefazione.
I renziani “soffiapoltrone”
Da quando Matteo Renzi e i suoi hanno abbandonato il Pd, i dem sono rimasti senza neppure un rappresentante nell’Ufficio di presidenza della Camera. Un organo importante, governa l’istituzione dal punto di vista economico e organizzativo. Tra le sue varie funzioni c’è quella di decidere come attribuire contributi finanziari della Camera ai gruppi parlamentari. A inizio legislatura il Pd aveva ottenuto una delle 4 vicepresidenze dell’Ufficio (guidato dal 5 Stelle Roberto Fico), però adesso il renziano Ettore Rosato è passato a Italia viva e certamente non rinuncerà alla poltrona. Così il Pd deve accontentarsi ben che vada di un questore, oppure di un segretario.
Italia viva e l’effetto domino
I deputati renziani di Italia viva, guidati da Maria Elena Boschi, stanno dando battaglia per potersi sedere, in Aula, ben lontani dal Pd. Hanno chiesto di collocarsi vicino al gruppo misto, tra i grillini e Forza Italia. Non che ne abbiano diritto. Anche perché il loro spostamento comporterebbe quello di molti altri, un effetto domino non da poco. L’unica via d’uscita sarebbe ottenere il consenso di tutti. Gran bel problema…
Siri preside e i 42 prof leghisti
Il 27 ottobre comincia a Milano la quinta edizione di quella Scuola di formazione politica della Lega ideata e diretta da Armando Siri: senatore ed ex sottosegretario alle Infrastrutture “dimissionato” dal precedente governo perché coinvolto in procedimenti giudiziari. Fra i 42 docenti, ci sono molti parlamentari leghisti, anche se nel sito il loro incarico politico non compare. Soltanto Giulio Tremonti è indicato come senatore: ma non lo è più.