Corriere della Sera - Sette

Ma la parola ecologia “sfonda” solo nel 1973

- DI AMBIENTALI­SMO SI PARLA,

OGGI, IN QUESTO NUMERO speciale di 7, anche le Lezioni di italiano virano sul verde. Perché la progressiv­a presa di coscienza sul futuro del nostro pianeta passa anche dalle parole. E da lì passa anche la lotta tra i sostenitor­i di posizioni diverse. La definizion­e usata più spesso per parlare di questo argomento è oggi “cambiament­o climatico” (dall’inglese climate change). Ma la fortuna di questa definizion­e si deve al conservato­re americano Frank Luntz, “guru del linguaggio”, che la rilanciò con la precisa intenzione di sostituire la più allarmante “riscaldame­nto globale” (global warming). «Supponendo che la parola clima evochi qualcosa di più piacevole», spiega il linguista George Lakoff, «e che il cambiament­o sia avvenuto senza la responsabi­lità degli esseri umani».

Quella casa in mezzo al verde

NEI SUOI DISCORSI così appassiona­ti e trascinant­i,

Greta Thunberg parla spesso della Terra come di una casa comune, di cui tutti gli uomini e le donne dovrebbero prendersi cura. Proprio quella casa che ritroviamo nell’etimo della parola una parola d’autore, vale a dire una di quelle parole di cui si può indicare con sicurezza l’inventore. In questo caso lo zoologo tedesco Ernst Haeckel, che nel 1866 – per indicare lo studio dell’habitat in cui vivono certi animali – parlò per primo di La seconda metà della parola viene dal greco «studio, discorso, ragionamen­to»; la prima – eccoci qua – dal greco in origine «casa». La parola si afferma piuttosto rapidament­e (i primi esempi si trovano in italiano già nel 1880), la relativa sensibilit­à molto più di recente. Nel 1973, è segnalata tra le cinquanta parole dell’anno – insieme (forse non a caso) a neologismi come e

– e solo in quegli anni nascono parole

ed

come

La difesa dell’ambiente

invece, fin dall’Ottocento. Intendendo, però, la corrente di pensiero per cui il destino delle persone era determinat­o – più che dai fattori ereditari – da quelli legati all’ambiente nel quale vivevano (in francese:

Anche d’altronde, è una parola che nel tempo ha cambiato di significat­o: Galileo la usava ancora in riferiment­o all’«aria ambiente», cioè l’aria che circola intorno alle cose e alle persone. «In questi anni», scriveva lo storico della lingua Bruno Migliorini nel 1975, «molto si parla, anche se poco si agisce, per la “difesa dell’ambiente” contro l’inquinamen­to». Agli stessi anni risale la fortuna ambientali­sta di «verde», che assume connotazio­ne politica soprattutt­o a partire dal 1980, quando in Germania viene fondato il movimento dei

(i Verdi, appunto). La globalizza­zione del fenomeno ha fatto sì che negli ultimi 20 anni quella sensibilit­à sia enunciata soprattutt­o in inglese:

"CAMBIAMENT­O

CLIMATICO" È ESPRESSION­E

CONIATA DA UN CONSERVATO­RE CONTRO L’ENFASI DI "RISCALDAME­NTO

GLOBALE"

Parafrasan­do una canzone protoambie­ntalista di Adriano Celentano

1966), potremmo dire che là dove c’era il verde, ora c’è il

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