IL GUSTO NASCE DALLA NATURA
IDEA EUROPEA
Dalla stalla alla tavola, passando per una filiera produttiva estremamente articolata e differenziata: è un percorso dai forti connotati green quello che caratterizza la creazione, la trasformazione e la commercializzazione del Grana Padano, che parte dalle fattorie in cui vengono allevate le mucche da latte e arriva fino ai caseifici dove viene prodotto quel caseus vetus (formaggio vecchio) che la storia narra sia nato nei primi decenni del XII secolo fra le mura dell’Abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano.
E verso la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione di questo straordinario patrimonio della cultura gastronomica italiana sono rivolte le principali attività del Consorzio Tutela Grana Padano, nato nel 1954 per «garantire il rispetto della ricetta tradizionale e la sua alta qualità riconoscibile e ritrovabile in ogni singola forma prodotta», le cui attività nel campo della sostenibilità si declinano in quattro principali aree di intervento: assicurare il benessere delle mucche produttrici del latte destinato al Grana Padano, garantire il rispetto dell’ambiente, divulgare le best practices per migliorare il benessere della persona e prevenire l’insorgere di malattie, sostenere progetti umanitari in Paesi in via di sviluppo.
Analisi decennali
L’approccio a questa tipologia di tematiche ha una solida base scientifica, testimoniata da diverse ricerche con metodologie e criteri indirizzati alla valutazione dell’impatto ambientale dell’intera filiera. Le analisi dei primi studi “Ciclo di vita di 1 kg di Grana Padano DOP” (2007) e “LCA del Grana Padano” (2014) hanno per esempio riguardato ogni singola fase produttiva, dalle materie prime all’utilizzo delle risorse energetiche, dai processi di stagionatura fino alla gestione dei rifiuti e al controllo delle emissioni inquinanti.
L’impegno del Consorzio su questo fronte prosegue oggi con la partecipazione al progetto di ricerca europeo “LIFE TTGG - The Tough Get Going” (I duri cominciano a giocare), concepito con lo scopo di migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta a pasta dura e semidura; con l’obiettivo di sviluppare un sistema efficace e condiviso per calcolare e ridurre l’impatto ambientale senza compromettere le proprietà nutritive e i criteri di qualità che fanno del Grana Padano il formaggio DOP più consumato al mondo.