COME SI COSTRUISCE UNO STILE
MARIA TERESA VENEZIANI
Va bene il successo professionale, ma la vanità è genderless e Brunello Cucinelli non nasconde che ritrovare la sua foto (in doppiopetto e jeans) unico italiano tra gli uomini più eleganti del mondo, nella lista stilata dagli americani di Vanity, accanto a Brad Pitt e George Clooney, l’ha riempito di soddisfazione. Del resto, non tutto è casuale, l’accuratezza richiede impegno.
Come si costruisce uno stile? «Direi con un forte rigore, sia nelle grandi sia nelle piccole cose. A conferma citerei questa bella espressione di San Benedetto: ”Cerca di essere rigoroso e dolce, esigente maestro, amabile padre”. Come dire: severo, ma giusto». L’eleganza è innata o si costruisce?
«Le due cose insieme. Quando avevo otto anni mia madre mi regalò un paio di pantaloni di velluto verde, che poi erano l’unico paio per l’inverno. Io li ho sotterrati dietro casa perché non mi piaceva il verde. Se rivedo le mie foto da ragazzetto indosso sempre pantaloni chiari in fustagno. Poche cose, anche perché non avevamo quasi niente, eravamo contadini… Quindi non ho dubbi: una parte proviene da qualcosa che hai dentro. Farei riferimento a Epicuro quando dice: la vita è divisa in tre parti, una l’hai presa dai genitori, non li hai scelti tu. Una dal destino e una la costruisci da solo.
Brunello Cucinelli, imprenditore e stilista, è l’unico italiano inserito
nella 2019 Best-dressed list: «Eleganza significa andare alla ricerca dei dettagli. A fare la differenza è l’unicità, il modo personale di accoppiare
le cose»