Corriere della Sera - Sette

S’INCHINA A LEONARDO

- Di FRANCESCA PINI

QUEEN ELIZABETH

Quando si dice: imperdibil­e. Non solo per il numero di disegni (oltre 200) ma per la straordina­ria varietà dei soggetti di cui si compone questa collezione superlativ­a. Oltre ai celebri fogli anatomici (del 1507/8), ammiriamo quello schizzo per l’Ultima Cena in cui, oltre alla figura di San Giacomo (ritratto eseguito da modello), compare anche il Castello Sforzesco di Milano. In un’altra opera c’è poi la vivezza di quell’uomo accerchiat­o dagli zingari, composizio­ne che ispirò Giorgione, forse Dürer, Massys e poi Caravaggio. Nei primi disegni scientific­i, Leonardo (che aveva licenza di sezionare cadaveri) studia matematica­mente le proporzion­i del corpo umano (e raffigura persino un coito). Ma così fa anche con i cavalli, che ci rimandano al monumento equestre Sforza e alla battaglia d’Anghiari.

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