Corriere della Sera - Sette

SBUCCIAVO I FAGIOLI, CHE CASINO»

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de della mia vita. Anche, profession­almente, la serata dei Led Zeppelin mi ha ferito. Però ho capito che nella vita serve anche il dolore».

Tu, in questo tempo livido, dai l’impression­e di essere una persona felice, anche nell’uso dei social.

«Sono sempre stato abbastanza ottimista, positivo, ho sempre trovato del buono, anche nei momenti meno felici. Adesso con i social non ho fatto altro che essere me stesso. Quando ho messo la prima foto, in cui sbucciavo i fagioli, è successo un casino. Ne ha parlato persino il telegiorna­le. Allora mi sono accorto che la gente ha talmente voglia di sorridere... Quando io in teatro non voglio cantare Fatti mandare dalla mamma, le persone ci rimangono malissimo. Tu la canti e loro sorriperso­na dono. Se puoi dare allegria, perché non farlo? La gente ha bisogno di leggerezza. Forse perché è appesantit­a da tanti problemi. Vivere oggi è difficile, la vita di ognuno è impegnativ­a. Io mi ritengo un fortunato. Il treno è passato molte volte per me. Se anche ho perso il primo, poi è passato il secondo e il terzo. Rimango diciotto anni senza essere sposato, poi incontro Anna, che mi dà un entusiasmo enorme. Di cosa posso essere invidioso o deluso?». Che cosa non ti piace del tempo che stiamo vivendo?

«La maleducazi­one. Il non rispetto dell’uno con l’altro. Cristo diceva ama il prossimo tuo come te stesso. Basterebbe, ma non ce la facciamo. Mio padre mi diceva sempre che io dovevo lavorare, perché il lavoro nobilita, e dovevo lottare, essere una onesta e soprattutt­o rispettare il prossimo. La maleducazi­one lui non la sopportava. Oggi vedi troppa gente egoista, capace solo di pensare al proprio giardino. È così bello aiutarsi, sentirsi squadra. Invece non sappiamo ascoltarci. Mentre io parlo con te non ti ascolto, sto già pensando a quello che ti voglio dire io, è tremendo. Invece se ti abitui ad ascoltare, è molto più bello. Io ho sempre fiducia che i nuovi ragazzi ci salvino. La speranza arriva sempre da loro».

Qual è la canzone che ti sarebbe piaciuto scrivere?

«Canterò Futura, nello spettacolo a Bologna. Mi sembra enorme, quella canzone. Mi commuove, ogni volta».

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