MARISTELLA E IL PESO DI ESSERE UNA BILANCIA
Ada, una vecchia amica d’infanzia, ha avuto una sola figlia, che le ha regalato Maristella, la sua unica nipote. Maristella era ancora nel grembo di sua madre e già Ada sospirava rassegnata: «Povera piccola, nascerà sotto il segno della Bilancia».
«Che cosa c’è che non va? La Bilancia non ti piace?» le avevo chiesto.
«È un segno d’aria che fluttua alla ricerca di una base solida su cui posarsi. Faticherà molto, poverina, a trovare la stabilità. Non avrà voglia di rischiare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo, magari sbagliando. Peserà sempre il pro e il contro e, se i due piatti della bilancia non saranno in perfetto equilibrio, manderà tutto all’aria», aveva profetizzato la nonna.
Maristella nacque in un fresco mattino di ottobre, senza infliggere troppa sofferenza alla sua mamma. Crebbe docile, silenziosa, apparentemente serena.
«È perfino noiosa», sosteneva la sua mamma quando Maristella era adolescente e ignorava i conflitti madrefiglia.
Una volta invitai la ragazzina a uscire con me. «Non vuoi sapere che cosa faremo?» le domandai. «Per me va bene quello che decidi tu», replicò saltellando felice. Avevo deciso di farle un regalo e la portai alla Rinascente. «Vorresti un paio di jeans e un maglione?» la interrogai. Per due ore passò in rassegna tutti i pantaloni e i golf in vendita. Infine disse: «Scegli tu».
Ora che ha superato i trent’anni, Maristella non ha ancora individuato il compagno della sua vita. A vent’anni si è pazzamente innamorata di un bel ragazzo dal futuro promettente che stravedeva per lei. Ha buttato tutto all’aria il mese prima delle nozze e si è giustificata sostenendo che non era sicura che fosse l’uomo giusto con cui trascorrere il resto della sua vita.
ORA CHE HA SUPERATO I TRENT’ANNI, NON HA ANCORA INDIVIDUATO IL COMPAGNO DELLA SUA VITA...