Corriere della Sera - Sette

ALICE PAILLARD, AMBASCIATR­ICE GIRAMONDO

- DI CHAMPAGNE PURO E AUDACE

«Adesso tocca a te, gira il mondo». Alice Paillard, charme da attrice ed energia da vignaiola, è stata incoronata così dal padre Bruno, uno dei più amati produttori di Champagne nel mondo. Con una cantina in affitto e pochi soldi ricavati dalla vendita di un’auto, Bruno Paillard è sulla scena dal 1981, inseguendo l’idea di uno Champagne puro, intellettu­ale, differente. Ora, con 33 ettari (12 in Grand Cru) di proprietà e 400 mila bottiglie prodotte, può considerar­e chiusa la prima parte della sua missione: stupire il mondo con le sue bollicine. La seconda ha il volto della figlia Alice, riccioli neri e occhi allegri. È al comando della maison di Reims. È insieme la direttrice generale, la manager e l’ambasciatr­ice del suo vino. Si definisce una cittadina d’Europa. Potenza dell’Erasmus, che la portò, studentess­a, alla Ca’ Foscari di Venezia. Il padre, da quando le ha ceduto il passo, può dedicare più tempo alla sua passione, la cucina, tra i fornelli e il caminetto della sua villa dove si poteva incontrare lo chef delle stelle Joël Robuchon.

Alice è “in tournée”: è arrivata a Milano per presentare, in un italiano addolcito dalla cadenza francese, l’ultimo nato, il NPU 2004. È l’acronimo di Nec Plus Ultra. Un nome che non mente: è davvero un tentativo (riuscito) di andare oltre i limiti. «Una sfida verso l’assoluto senza sacrificar­e l’equilibrio», spiega. Lo si produce solo nelle annate indimentic­abili: è il settimo della serie iniziata «con il magnifico 1990 e proseguita con il generoso 1995, il fantasioso 1996, il 1999 più classico, l’audace 2003, a cui è seguito il cristallin­o 2002». Un progetto di Champagne audace, «Chardonnay e Pinot nero in parità, con uve da 6 villaggi Grand Cru: Oger, Le Mesnil sur Oger, Chouilly, Verzenay, Mailly e Bouzy».

Una lunga gestazione: «Il NPU 2004 è rimasto per 10 mesi in piccole botti di rovere dopo la vendemmia, poi ce lo siamo dimenticat­i per 12 anni facendolo maturare sui lieviti. Nel settembre 2017 la sboccatura. Ora sono pronte 7.000 bottiglie e 3.000 magnum. Dal bicchiere salgono profumi di gelsomino, cedro, tabacco».

Da Milano Alice è volata negli Stati Uniti, poi in Asia (la maison esporta in 70 Paesi). Adesso tocca a lei.

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