L’AMORE DI GIACOBONE PER MOZART E FELLINI
Pablo scrive sceneggiature per Santiago, un regista argentino vincitore per due anni consecutivi (record mondiale) di Oscar e Palma d’Oro. Ma Santiago è un tipaccio, uno «che vive come se il mondo fosse stato creato solo per lui». Dei film pluripremiati, Santiago non ha scritto una riga. Fa tutto Pablo, ma il suo nome non compare in nessuna locandina. Pablo è stato sequestrato brutalmente da Santiago e imprigionato in uno scantinato per scrivere il nuovo film, quello che dovrebbe essere il più bello nella storia del cinema (nel cast: Meryl Streep, Jack Nicholson e Sean Penn).
Il quaderno cancellato (Bompiani) è il primo romanzo di Nicolás Giacobone, sceneggiatore argentino Oscar con la partitura felliniana di Birdman (la regia era di Iñarritu: che sia lui Santiago?). Qui, invece, la situazione è quella classica e claustrofobica alla Samuel Beckett. In una specie di talk show per voce sola, Pablo ci racconta i suoi odi e i suoi amori.
Odia Borges («una prosa eccessivamente innamorata della parola») e usa le pagine delle sue opere complete come carta igienica. Venera la sceneggiatura di Amadeus, il film su Mozart scritto da Peter Shaffe. Stravede per F. Murray Abraham, l’indimenticabile Salieri di Amadeus. Pensa che Mozart sia stato il più grande di tutti, sia andato oltre Fellini, Shakespeare e
Joyce (altri suoi idoli). Adora i Beatles e odia Yoko Ono, che considera il peggio che c’è (come dargli torto). Ritiene Meryl Streep la migliore attrice nella storia del cinema (no, è sempre Marlene). Sostiene che il messaggio dei film di Pedro Almodóvar sia: «Guarda quanto sono frocio e beccati questa». Giura che «DeLillo scrive le frasi migliori di tutta la letteratura mondiale» (ma no! È sempre Ernest).
Infine sospetta che se Cormac McCarthy, Faulkner e, perfino, Shakespeare non fossero esistiti, «il mondo sarebbe stato esattamente lo stesso». E qui ha ragione da vendere.