L’ORA DEL TÖRGGELEN
L’Alto Adige di questi tempi mostra tutta la sua bellezza autunnale. In valle Isarco, sopra Bressanone, i boschi offrono ai visitatori lunghe camminate detox. Siamo nel pieno del Törggelen con feste in onore della Regina Castagna: è il periodo per visitare i masi in pietra e legno, fermarsi nelle stube ad assaggiare le specialità della montagna. Dove non mancano vino novello e bicchierini di suben, il succo d’uva non fermentata. E sullo sfondo le Dolomiti, ora tinte di rosso.
L’abbazia tra i vigneti
Prima tappa l’Abbazia di Novacella a Varna, tra i monasteri del Tirolo meglio conservati. In origine ospizio dei pellegrini fondato nel 1142 appartiene ai canonici agostiniani: da visitare la Basilica al cui interno convivono elementi architettonici romanici, gotici e barocchi. La cantina contiene reperti di culture vinicole di 2500 anni fa.
Nel bunker dei formaggi
Se amate i formaggi Degust di Varna è il vostro sancta sanctorum: qui Hansi Baumgartner con la moglie Edith dal 1994 seleziona e affina formaggi avvolgendoli in foglie di castagno, fieno ed erbe aromatiche. La stagionatura avviene nel vicino bunker: la degustazione costa 17 euro.
Il sentiero dei Castagni
Il sentiero dei Castagni si snoda lungo la Valle Isarco, 61 km di boschi tra Bressanone e Bolzano, trequattro i giorni di cammino per compierlo, prima fermata il monastero di Sabiona sopra Chiusa, lo spuntino si fa al Maso Radoar con Norbert, uno dei promotori del sentiero, che ne racconta la storia dopo avervi offerto speck.
L’uomo venuto dai ghiacci
Il 19 settembre 1991 nella Otztaler Alpen viene rinvenuto il corpo mummificato di Otzi. Un uomo di 5300 anni fa imprigionato dai ghiacci. Adesso si trova con il suo equipaggiamento nel Museo Archeologico di Bolzano dove ne viene ripercorsa la storia (9 euro) per entrare nella vita del neolitico.
Per cantine con la bici
In auto e bike elettrica potete visitare le cantine. Da non perdere Castel Ringberg sul lago di Caldaro. Eretto nel 1620 dagli Asburgo custodisce pregiati vini nei 20 ettari dei vigneti di Elena Walch. La vicina Cantina di Colterenzio riunisce invece 300 soci che coltivano 12 varietà di uve autoctone.