LA BARBA MASCHILE BEN CURATA TRASFORMA IN UN VERO PRINCIPE
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La barba di Harry. Sembra, ma non lo è, il titolo di un racconto. Ci potrebbe stare: l’Harry in questione è il secondogenito del principe Carlo e la sua barba, sin dall’apparire, ha fatto scalpore. L’augusta nonna Elisabetta II appena la vide storse il naso: sembra ami solo i visi levigati, unica eccezione quello del principesco cugino Michael di Kent. L’hanno poi paragonata a quella dell’avo Enrico VIII; e vista la dolcezza del volto che incornicia, ha evocato in un bimbo con sindrome di Down quella di Babbo Natale; nel 2018 durante la visita in Australia di Meghan & Harry, Luke bimbo di 5 anni ha abbracciato prima Meghan poi Harry e gli ha accarezzato la barba: gli ricordava quella del re del Natale. Insomma, barba nuovo simbolo regale. Ed Harry è in buona compagnia: i monarchi Felipe VI di Spagna e Willem-Alexander dei Paesi Bassi; ma anche Hussein, giovanissimo figlio di Ranya di Giordania ed erede al trono. Teste coronate dal gusto hipster. La, anzi le barbe, perché ce ne sono diverse a seconda di volto e personalità, non sono più solo una tendenza. Al contrario fanno parte integrante in larga percentuale dell’estetica maschile. Tant’è: il 7 settembre scorso è stato il World Beard Day, la giornata mondiale della barba, in calendario il primo sabato di settembre di ogni anno. E ha avuto gran risonanza. Anche se non è usanza recente: radici ai tempi dei vichinghi.
Meno bellicose e più patinate sono le barbe dei “guerrieri” metropolitani di oggi. I simboli del resto sono Beckham e Gosling, Pitt e DiCaprio: questi ultimi sulla Croisette dell’ultimo Festival di Cannes
hanno optato per la variante: capello e pizzetto Vintage (coordinati con il film di Tarantino Once Upon a Time in Hollywood da loro interpretato). Oltre al pizzetto, ma più definito, la tipologia di barba oggi più gettonata è quella corta e ben disegnata dai contorni definiti; a seguire i baffi, ma qui ci vuole personalità. Resta imprescindibile un fatto: se si decide di portare la barba, questa non dovrà mai essere trasandata. Il che implica più lavoro rispetto alla mera rasatura giornaliera. E qualche piccolo consiglio pratico per la quotidianità domestica aiuta. Occuparsene a giorni alterni, così risulta definita: se tende a essere ribelle, usare oli per ammorbidirla; scegliere prodotti ad hoc a partire da quelli per la regolazione, da manutenere con costanza.
Tre regole auree: doccia, bagno o acqua caldi per rilassare la pelle e aprire i pori prima della rasatura; partire dalle guance: se si commettono errori è più facile rimediare; completare il look della prima metà del viso e poi realizzare, in modo simmetrico l’altra. E non avere paura di sperimentare stili diversi. Lo si può fare di sera, con più tempo. La notte, si sa porta consiglio.
al giorno», quantifica. Personalità irrequieta, la boxe la costringe alle regole. «Ce ne sono tante, anche di vita. Tutte a favore del pugile, per non farsi male. Ho disputato un centinaio d’incontri. Ne ho persi una ventina, pareggiato uno. Ricordo solo le sconfitte, perché sono un’umiliazione ai sacrifici che faccio». E non ha ancora metabolizzato quella ai Giochi Europei di Minsk dove si è trovata di fronte l’irlandese campionessa del mondo Kellie Harrington. Tirando ganci e montanti («quello destro al mento è il mio colpo migliore anche se è difficile da portare a segno»), Testa sta costruendo il suo futuro e si vede in divisa. «Voglio laurearmi e fare carriera in Polizia».
Ora ha più certezze, fino a qualche tempo fa avrebbe consultato le carte. «Quando ho girato Butterfly, andavo da una chiromante due volte la settimana. Adesso, sono solo scaramantica». Spesso testimonial nella lotta al bullismo, ribatte ai pregiudizi sul pugilato femminile affidandosi ai successi.