EMILIO PEDRON E LA TENUTA CHE CONQUISTÒ UGO FOSCOLO
Il Central Park di Verona si trova in Valpolicella. Si chiama Tenuta Novare, è la culla storica dell’Amarone. Emilio Pedron, l’amministratore delegato di Bertani Domains, è riuscito a ottenere il vincolo paesaggistico su un’oasi di 200 ettari, un enorme anfiteatro verde. All’interno non solo viti ma anche boschi di faggi, querce, cedri del Libano. E ulivi.
Sulle colline, aperte a veronesi e turisti, si scorgono alcune porte: sono gli ingressi delle miniere di ferro e manganese, ora chiuse. Qui la Valpolicella del vino ricomincia la sua avventura. Dopo la corsa all’oro che ha segnato gli ultimi due decenni grazie ai successi dell’Amarone, ora si cerca una strada nuova con il vino più storico, quello che prende il nome e al tempo stesso racconta il territorio, il rosso Valpolicella. Sono stati presentati due nuovi vini, entrambi Valpolicella Classici (ovvero provenienti da vitigni nella zona antica della denominazione): si chiamano Ognisanti e Le Miniere. La tenuta (ora della famiglia Angelini, farmaceutica) e la sua villa (di proprietà degli eredi Bertani) è stata un centro agricolo importante dal Settecento e anche un luogo di villeggiatura. Ospitò nell’Ottocento il poeta Ugo Foscolo e il drammaturgo Ippolito Pindemonte, ammirato dalle cantine: “Ma lo sguardo io con più duolo ancor volsi a que’ vasti nobili tini, che nel sen di quercia stavan già per accor quelle vendemmie”.
«La tenuta era stata persa al gioco dai vecchi proprietari», racconta Pedron, uno dei punti di riferimento nella storia moderna del vino italiano. «Quando Bertani la acquistò, nel 1957, il suo rivale in affari, Bolla, fu deluso a tal punto da essere colpito da un malore. Gli Angelini sono arrivati nel 2012. Da quel momento abbiamo puntato a far esprimere al meglio il vitigno principale dell’Amarone, la Corvina. E abbiamo puntato sul Valpolicella, il vitigno ideale per far energere la vera natura della zona, più dello stesso Amarone, dove l’appassimento fa emergere in misura maggiore il metodo di vinificazione». È nata così la linea Bertani Cru, «vini fortemente legati al vigneto, limitando al massimo gli interventi in cantina». Il Valpolicella Ognisanti 2017, che nasce su terreni bianchi come quelli dello Champagne, è balsamico e pepato; il Miniere della stessa annata, da terreni argillosi, è fruttato e sapido. Due bandiere nel Central Park della Valpolicella.