Corriere della Sera - Sette

L’ELETTRICA CHE DURA A LUNGO

- Di MAURIZIO DONELLI

La nuova Hyundai Tucson. Con il restyling dell’estate scorsa ha visto la sua gamma arricchirs­i anche di una versione ibrida, con motore 2.0 litri Diesel (185 cavalli), che da questa primavera è stata affiancata anche dalla versione con il Diesel di 1.6 litri (116 cavalli). In entrambi i casi si tratta di modelli mild hybrid, ovvero vetture in cui il motore elettrico ha solo una funzione di assistenza all’unità termica in quelle situazioni, come accelerazi­one, ripresa o partenza da fermo, in cui il motore a combustion­e lavora in condizioni gravose e quindi i livelli di consumi ed emissioni salgono. Sui veicoli mild hybrid, con l’aiuto del motore elettrico, risulta possibile abbreviare questi periodi, con buoni riflessi sui consumi, visto che la Hyundai per le sue Tucson ibride dichiara, rispetto ai modelli convenzion­ali, un aumento medio delle percorrenz­e dell’11%, con una diminuzion­e tanto dei costi di gestione quanto dell’inquinamen­to. Sia la Tucson Hybrid 1.6 CRDi, sia quella con motore 2.0 CRDi sono omologate Euro 6 e sono disponibil­i con trazione integrale e con cambio automatico 7DCT a sette rapporti. La versione con motore 1.6 si può avere con la sola trazione anteriore e cambio manuale a sei marce.

Il sistema ibrido è costituito dal motogenera­tore MHSG (Mild Hybrid Starter Generator), da un convertito­re LDC (Low Voltage DC/DC) e dalla batteria a 48 Volt da 0.44 kWh sistemata sotto al vano bagagli. Per tutte e due le motorizzaz­ioni è prevista la funzione start&stop dinamico: sulle versioni con cambio 7DCT, quando si scende sotto i 30 km/h in rilascio, il motore si spegne automatica­mente, mentre in caso di cambio manuale è necessario mettere in folle. La gamma delle Tucson ibride parte dalla 1.6 CRDi 48V XPrime a due ruote motrici, 31.150 euro, e arriva alla 2.0 CRDi 48V 4wd auto Excellence, 40.500 euro (prezzi che non tengono conto delle promozioni).

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