Corriere della Sera - Sette

Un addio chirurgico, senza anestesia

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Alcune poesie hanno un effetto curativo blando, di balsamo. Altre sono più forti, farmaci con un un principio attivo a rilascio immediato. Più rapide sono quelle chirurgich­e, che isolano ed asportano fuori di noi qualcosa, grazie a parole esatte, spietate, asciutte. Alcune poesie operano senza anestesia: fa un po’ male, ma si è vigili mentre ciò avviene. È il caso di Dagli specchi, di Ana Blandiana, da L’orologio senza ore (Elliot, 2018, a cura di B. Mazzoni) di Ana Blandiana (nata a Timisoara nel 1942), voce di spicco della poesia rumena, sopravviss­uta agli anni difficili del regime comunista di Ceausescu. In questa poesia (rimbalzata sui social grazie al sito Internopoe­sia) l’autrice combatte la Medusa della malinconia, che pietrifica chi la guarda dritto negli occhi, in maniera obliqua. Se non c’è pietà per la persona lasciata, almeno ci sia per le parole che usava, che restino solo sue e non vengano usate dal nuovo arrivo. Ma l’immagine più forte è quella del confronto tra gli specchi – oggetto ricorrente nelle poesie di Blandiana – e le fotografie. Lo specchio testimonia una presenza che si dà e si toglie da sè, mentre la fotografia testimonia un’assenza, illudendoc­i del contrario.

Anche qui il tema sono i videogioch­i, ma la tratta solo quelli di casa propria, quel fenomeno di idee della Blizzard. In quasi 20 anni di vita, la softwareho­use california­na ha messo in fila grandi successi, da

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a dominare è il verde della sostenibil­ità,

sede della più importante fiera al mondo dedicata alle menti tecnologic­he del domani:

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World of Warcraft Hearthston­e ad arrivare a Overwatch.
 ??  ?? Piccolo evento rispetto agli altri mostri, che dura solo un giorno nella grigia Londra di dicembre. Ma quest’anno, dove
i sei temi al centro della discussion­e – dagli impatti sociali alla responsabi­lità dei big della tecnologia – saranno un assaggio del futuro che verrà.
in 10 anni di vita la fiera di Parigi è arrivata nella top 5 dei raduni sui videogioch­i mondiali, riuscendo durante i 5 giorni di vita nel 2018 a mettere insieme ben 316 mila persone. Un record da battere per la decima edizione.
Pochi, infreddoli­ti e forse (anche) per questo imprendito­ri geniali. La Finlandia è patria di grandi firme tech e non a caso è la
Slush è la casa delle startup, è dove le buone idee incontrano i capitali. Si respira pura energia digitale.
Piccolo evento rispetto agli altri mostri, che dura solo un giorno nella grigia Londra di dicembre. Ma quest’anno, dove i sei temi al centro della discussion­e – dagli impatti sociali alla responsabi­lità dei big della tecnologia – saranno un assaggio del futuro che verrà. in 10 anni di vita la fiera di Parigi è arrivata nella top 5 dei raduni sui videogioch­i mondiali, riuscendo durante i 5 giorni di vita nel 2018 a mettere insieme ben 316 mila persone. Un record da battere per la decima edizione. Pochi, infreddoli­ti e forse (anche) per questo imprendito­ri geniali. La Finlandia è patria di grandi firme tech e non a caso è la Slush è la casa delle startup, è dove le buone idee incontrano i capitali. Si respira pura energia digitale.

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