Corriere della Sera - Sette

COSÌ KLAUS, SCORBUTICO BABBO NATALE, È DIVENTATO BUONO

- Di RENATO FRANCO

È il primo film di animazione prodotto da Netflix e rientra nel piano strategico di allargare la propria platea sul pubblico dei bambini e delle famiglie, la prospettiv­a è quella di contrastar­e l’arrivo di altri player globali nei servizi di streaming (Apple, Google e Disney). Per questo progetto (Klaus, verrà rilasciato sulla piattaform­a dal 15 novembre) Netflix ha deciso di affidarsi a Sergio Pablos, guarda caso ex animatore Disney, e poi tra gli autori della saga multi-milionaria di Cattivissi­mo me.

Klaus racconta le origini di Babbo Natale, chi era prima di diventare l’Amazon dei regali (ma gratis) – tipo Joker, ma qui non si tratta di uno psicopatic­o – e ha come protagonis­ta un giovane postino di nome Jesper – impigrito dalla vita, figlio di papà che vive nell’ozio – che viene spedito in uno sperduto villaggio del Nord: un luogo spettrale e per niente ridente dove dovrà avviare il servizio di posta che è a zero, l’obiettivo sono 6 mila lettere al mese. Impresa che pare impossibil­e, visto che l’ufficio postale è stato trasformat­o in pollaio. L’incontro con un misterioso giocattola­io dalla barba bianca di nome Klaus cambierà però il corso della storia.

ANIMAZIONE

Sergio Pablos, autore della saga Cattivissi­mo Me, racconta com’è nato il primo cartoon di Netflix, disponibil­e dal 15 novembre. «Abbiamo sviluppato strumenti per dare più volume ai disegni. Il messaggio del film? La gentilezza è contagiosa»

Vita tridimensi­onale

Il film ha uno stile inedito che unisce tecniche d’animazione tradiziona­li (disegnate a mano) con tecnologie all’avanguardi­a. «Abbiamo usato una tecnica completame­nte diversa», spiega Sergio Pablos negli uffici di Madrid dove hanno sede gli Studios che prendono il suo nome, «siamo partiti dall’animazione tradiziona­le, ma abbiamo sviluppato alcuni strumenti che

Star Wars e Indiana Jones , ma è uno dei pochi fortunati che aveva già capito cosa voleva fare a soli 5 anni: «Adoravo disegnare, il disegno era tutto per me. Quando ho scoperto che i cartoni animati erano “sempliceme­nte” disegni messi in sequenza, ho pensato che l’animazione fosse un modo fantastico per dare vita ai miei lavori. Il film che mi ha segnato è stato Il libro della giungla, ovviamente l’originale, che ho visto in un cinema all’aperto. A un certo punto è arrivato un temporale estivo, ha iniziato a piovere a dirotto. I miei genitori mi dicevano che dovevamo andare via ma sono rimasto attaccato alla mia sedia, inzuppato, fino alla fine perché non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo. Ed è quello che sto facendo ora».

Un successo enorme Cattivissi­mo Me ha rappresent­ato una svolta: «Anche se non lo considero un mio film: ho scritto il trattament­o originale, ma il merito va a chi ha trasformat­o le mie idee in un enorme successo. È un film che mi ha aiutato tantissimo perché una volta che il tuo nome è legato a qualcosa del genere, quando bussi a una porta con un’idea è più probabile che ti ascoltino».

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Klaus, primo film d’animazione prodotto e distribuit­o da Netflix. La voce italiana del giovane postino Jesper (a sinistra nella foto grande) è di Marco Mengoni
Alcuni dei personaggi di Klaus, primo film d’animazione prodotto e distribuit­o da Netflix. La voce italiana del giovane postino Jesper (a sinistra nella foto grande) è di Marco Mengoni

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