È SEMPRE TUTTA COLPA DI PAND
Eva Cantarella scrive un libro per raccontare quanto i greci antichi fossero misogini. E lo dedica alle ragazze perché ricordino che «i diritti si possono perdere in un attimo»
e alle studentesse che dicono di non essere femministe: siete pazze! I diritti conquistati si possono perdere in un attimo, non sedete sugli allori delle vostre conquiste fatte con tanta fatica dalle donne che vi hanno preceduto di un paio di generazioni, e che hanno combattuto duramente per ottenerle». E per convincerle Eva Cantarella, grecista e latinista, ci ha scritto anche un libro, Gli inganni di Pandora. L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica (Feltrinelli) dove parlando di Greci in realtà manda avvisi ai contemporanei e racconta come i grandi padri della nostra civiltà una bella pecca l’avevano anche loro, erano gran maschilisti, tutti: gli dei, i medici, i filosofi e i legislatori; anzi hanno costruito una teoria “essenzialista” dell’inferiorità della donna e hanno macchiato con quel peccato originale tutta l’eredità e l’impianto concettuale ed emotivo della cultura occidentale.
Eva Cantarella è seduta nel suo bel soggiorno inondato di luce, davanti a un tavolino pieno di sardine di ceramica, tanti vassoietti dove i pesci azzurri sono ammucchiati a gruppi: ma niente di allusivo, spiega Eva, che peraltro dice di vedere
«Lo dico sempre alle ragazze
con simpatia anche le sardine in carne e ossa: queste sardine sul suo tavolino sono opere d’ingegno che un artigiano di Vietri fa da sempre ed Eva, che sulla Costiera amalfitana, da dove origina la sua famiglia, torna ogni anno, se ne è invaghita e le ha acquistate nel tempo.
Tutto torna per la grecista che si muove con agilità fra passato e presente e sa che il passato ci deve illuminare in continuazione, e che porta la sua esperienza personale con aggraziata nonchalance ed eterna curiosità: «Vorrei vivere più a lungo possibile per vedere le incredibili novità che chi vivrà nel prossimo secolo certamente vedrà. Per esempio, come procede il rapporto fra intelligenza naturale e quella artificiale, che mi interessa persino di più di sapere se ci sono altri abitanti nel cosmo».
Nessuno è perfetto, dunque, neppure i greci.
«Ci hanno dato tanto di meraviglioso, ma anche questa pecca».
Ma lei lo sapeva da sempre.
«Certo che lo sapevo e da anni l’ho messo qui e là nei miei libri, ma l’ho ritirato fuori ora, perché credo che ce ne sia davvero bisogno. Mi