Due domande che non so fare al mio uomo
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Caro Massimo, ho 26 anni, sto con un uomo che ha vent’anni più di me e abbiamo scoperto da poco di aspettare un figlio. È capitato, ma in fondo anche un po’ voluto.
Lui ha avuto solamente una relazione seria prima di me e ne è rimasto ossessionato per anni, dopo la rottura. È stato un lavorone per me superare il mio sentirmi inferiore. Credevo che lui la pensasse sempre e combattevo contro me stessa perché una parte di me voleva fuggire e l’altra restare, per dargli il tempo di capire che con me era una cosa profonda e autentica. Per fortuna ho aspettato, e quando la sua ex fidanzata è tornata (probabilmente per gelosia) lui l’ha rifiutata, per me. Nonostante sia un introverso, ha imparato a farmi capire quanto io sia importante per lui, e questo mi fa superare tante insicurezze. Ma non tutte. Sono successe due cose per le quali mi sto tormentando, forse inutilmente, considerando che stiamo aspettando un figlio e avrei tante altre cose a cui pensare. La prima è che mi ha confessato che, se dovesse rivedere la sua ex fidanzata con il nuovo compagno, gli darebbe fastidio, nonostante abbia ammesso che è molto contento di saperla fidanzata e felice. Mi chiedo: se è contento per lei, perché dovrebbe sentirsi infastidito nel vederla con un altro? Tra l’altro ora, che è molto innamorato di me? Ho paura che, anche se molto in fondo, tra loro possa essere rimasto qualcosa. La seconda è più una gelosia dei nostri tempi, forse è la mia giovane età a rendermi così vulnerabile. Ho avuto accesso ai suoi profili social, dove ho notato che di tanto in tanto cerca sempre una ragazza, molto bella, con cui ha lavorato per qualche giorno. Non la cerca di continuo, ma spesso, secondo i miei standard. Capisco la curiosità, chissà quante volte anche io ho cercato ragazzi (mai sempre lo stesso, però) per farmi una carrellata di foto. Ma mi chiedo perché sempre lei. Più volte nell’arco di due mesi. L’ultima ieri. Eppure non sono amici, si sono scambiati solo due parole per il lavoro: è giusto avere fantasie, ma da lì alla fissazione il passo è breve.
E.
HAI DETTO BENE: da lì alla fissazione il passo è breve. Solo che sei tu ad averlo compiuto, quel passo. Confermando che ogni relazione funge da specchio e che nel partner vediamo riflesse le nostre ferite. Esaminiamo i due tipi di gelosia che ti attanagliano. Il primo è la gelosia retroattiva. Che cosa ti ha detto, in sostanza, il tuo compagno? Che è felice con te e che è felice che la sua ex abbia trovato un altro, ma nondimeno gli scoccerebbe incontrarli per strada insieme. Uno stato d’animo che ha a che fare con l’egoismo presente in ogni essere umano, a esclusione dei santi (forse). Lui non desidera più stare con quella donna, ma un po’ lo infastidisce che qualcun altro abbia preso il suo posto. Anche se in un campo diverso dall’amore, a me è successo di declinare un invito per poi dispiacermi che qualcun altro lo avesse accettato, vedermelo rioffrire e respingerlo nuovamente. La verità è che vorremmo che prima e dopo di noi ci fosse soltanto il nulla, e che il nostro partner arrivasse direttamente da una caverna per eremiti per poi farvi ritorno alla fine della relazione. Non sono sentimenti di cui menare vanto in pubblico. Ma da qui a trasformarli in un serio pretesto di gelosia, ce ne passa.
Veniamo al secondo episodio. Lui ha conosciuto sul lavoro una ragazza carina e ogni tanto va a sbirciare le sue foto. Accetta la re
«MI STO TORMENTANDO, FORSE INUTILMENTE: STIAMO ASPETTANDO UN FIGLIO E AVREI TANTE ALTRE COSE A CUI PENSARE»
altà: sei l’unica donna al mondo che ama, ma non l’unica che gli piace. Capisco che la scoperta possa averti procurato qualche lieve rodimento interiore, ma una risata rimane il modo migliore per contenerlo in dimensioni accettabili. Invece qui mi sembra che la vera ossessiva stia diventando tu. Tu che lo spii sui social e continui a pretendere da lui qualcosa che nemmeno sai cosa sia, pur di lenire la tua inestinguibile sete di sicurezze. Come se ne esce? In un solo modo, credo: cambiando il punto di vista. Puoi raccontarti a te stessa come una donna giovane, bella e desiderabile che aspetta un figlio dall’uomo che ama. Oppure come una elemosinatrice di affetto, vittima perenne degli umori altrui. Entrambe le descrizioni sono vere e smontabili al tempo stesso. Ma sta a te decidere quella in cui credere. nessuno vuole stare con me, pur riconoscendo le mie innegabili doti, le mie qualità, ormai così rare?
Margherita