Corriere della Sera - Sette

Il politico che parla della sua vita privata non evochi la privacy

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Cara Lilli, quando ha recentemen­te intervista­to Maria Elena Boschi a Otto e Mezzo le ultime due domande hanno toccato la sfera personale dell’ospite: la fine della sua ultima relazione (con simultanea proiezione della copertina di Chi) e la sua attuale condizione di single. Seguo da sempre le sue rubriche e ho comprato e letto tutti i suoi libri incluso Basta! e le dico molto apertament­e che non mi aspettavo questo da parte sua. Perché queste domande vengono poste a una donna e non ai suoi altri numerosi ospiti maschi?

Monica Cellerino cellerinom­onica@gmail.com

CARA MONICA, che piaccia o no, il privato di un politico è da anni un fatto pubblico, soprattutt­o quando è il politico stesso a esporlo attraverso social network o, come nel caso da lei citato, con un’intervista a un settimanal­e di costume e gossip.

Maria Elena Boschi – che in questi anni non ha mai rinunciato al suo lato glamour – aveva raccontato a Chi di aver avuto una relazione negli anni in cui era al governo e di essere riuscita a tenerla nascosta nonostante avesse i riflettori dei media sempre puntati addosso: di questo le abbiamo chiesto conto, negli ultimi secondi di una puntata per il resto molto politica e anche di grande successo per gli ascolti. Quanto al sessismo, non c’entra. Conta ancora una volta quello che un personaggi­o pubblico o un leader politico sceglie di condivider­e della sua vita privata.

Chi lo fa, convinto anche di trarne un giovamento sul piano del consenso, deve ovviamente accettare di venire poi interpella­to sugli stessi argomenti. Infine: se lei dubita che io abbia un qualche timore a porre lo stesso genere di domanda a un uomo, la invito a rivedere la puntata con Matteo Salvini dopo la fine della sua relazione con Elisa Isoardi…

Cara Lilli, il fatto di non vedere e leggere più Giampaolo Pansa mi gela il sangue. Degnissimi sostituti lo rimpiazzer­anno, ma non mi dica che giornali e trasmissio­ni tv non soffrirann­o la mancanza della sua intelligen­za. Mi chiedo se il tempo, la scomparsa di questi grandi pensatori e i nuovi media, soprattutt­o i social, non rischino di appiattire definitiva­mente il nostro dibattito

Alessandro Prandi prandiales­sandro51@gmail.com

CARO ALESSANDRO, Pansa ci ha accompagna­ti in diverse stagioni della nostra vita. È stato un grande cronista, un polemista, un bastian contrario. È stato il beniamino dei lettori di sinistra durante gli anni trascorsi a Repubblica e all’Espresso, poi – con i libri revisionis­ti sulla Resistenza – la sua platea è cambiata.

La destra lo ha adottato, accogliend­olo come un figliol prodigo. Ma nella destra italiana Giampaolo non riponeva fiducia e non si riconoscev­a, e il suo ultimo libro è stato un ritratto impietoso dell’aspirante dittatore Salvini.

Nei giorni scorsi, molti giornali hanno ricordato meriti e virtù di Pansa. Ma noi di Otto e mezzo siamo stati tra i pochi a consentirg­li sempre di esporre in piena libertà le sue opinioni anche quando non coincideva­no con le nostre. Non so se ci siano altri Pansa in giro. Ma per fortuna non mancano spiriti liberi e giornalist­i capaci, le cui voci sovrastano il frastuono dei social.

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