Corriere della Sera - Sette

«DOPO IL CANCRO NON TINGO PIÙ

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«Potrei anche non tornare mai più bionda. Mi basta sapere che sono bionda dentro». Emma Marrone sorride e si accarezza i capelli. Sono più scuri di come siamo abituati a vederli da quando ha fatto il suo ingresso ad Amici, edizione 2009-10. «Dopo l’operazione i medici mi hanno detto di non tingerli. Mi sono presa la libertà di farli riposare. E adesso che penso alle ore risparmiat­e dal parrucchie­re sono tentata…». L’operazione è quella con cui a settembre aveva annunciato che avrebbe chiuso «i conti una volta per tutte con questa storia», un tumore alle ovaie che si era presentato poco prima di entrare nella scuola di Maria De Filippi. Una foto per riassumere questi dieci anni?

«Troppo limitativo: una foto offre un’idea visiva e non lascia spazio all’emotività… E poi questi 10 anni sono una ricorrenza più per gli altri che per me. Non sono un’accumulatr­ice seriale di nulla, nemmeno di anni. Faccio una cosa ed è fatta. Azzero e ricomincio tutto all’arrivo di ogni anno».

Il 2020 si apre con la sua presenza in doppia veste a Sanremo: con Gabriele Muccino e il cast di I migliori anni e super ospite musicale. Ha completato l’album: in gara due volte – la vittoria nel 2012 – co-conduttric­e con Arisa e Carlo Conti. Il Festival preferito?

«Meglio in gara che come conduttric­e. Dell’anno con Conti ricordo prove alle tre di notte e al mattino sveglia presto per la conferenza stampa... Comunque anche senza gara mi sento in ansia: l’orchestra è imponente, il palco è importante». Super ospite: è la consacrazi­one?

«Quando mi invitarono la prima volta lo vidi come un atto di fiducia nei miei confronti. Oggi la sensazione è la stessa: non mi sento consacrata, voglio solo dimostrare che la musica è qualcosa di importante nella mia vita».

Errori e pentimenti?

«Sbaglio tutti i giorni, ma vado dritta anche se so che alla fine ci può essere il disastro. So che se avessi fatto scelte differenti con Essere qui, il disco che ha preceduto Fortuna, sarebbe andata meglio perché avrei accontenta­to tutti. La tv ti porta nelle vite degli altri che alla fine pensano di sapere tutto di te. E io non volevo dare loro quella percezione. Non mi piace trattare il pubblico come un gregge. Offro la verità e in cambio sono libera. Così se una mattina mi sveglio e quello che faccio non mi va più, il pubblico non si sente tradito. La gente non è più abituata alla verità».

per lavoro, faceva l’infermiere. E mia mamma andò lì per curarsi. Si sono fatti una vita in Toscana, a Sesto Fiorentino, dove siamo rimasti fino ai miei 6 anni. Forse per questo sento di non appartener­e visceralme­nte a nessun posto. Sto bene dove le persone mi fanno stare bene».

I rapporti in casa Marrone?

«La famiglia è qualcosa di imprescind­ibile. E pensare che all’inizio mia mamma non ne voleva sapere di papà: faceva troppo il divo e la rockstar… Per Natale ho deciso di fare loro una sorpresa. Sono scesa qualche giorno prima senza dire nulla. Mio fratello è venuto a prendermi in aeroporto e siamo arrivati

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