Pd-Leu-Lega: Miss Tuffo Carpiato
Perché alla storia di Eleonora Cimbro abbiamo dedicato solo qualche box, qua e là è stata trattata come storiella di colore, tra gossip e caso di consueto deprecabile trasformismo, e non abbiamo invece capito la forza simbolica del tuffo carpiato con cui questa quarantunenne è stata capace di passare – in appena sette anni – dall’essere una parlamentare del Partito democratico al ruolo di militante della Lega di Matteo Salvini, transitando pure per le file sinistrorse e gruppettare di Leu.
È andata così: nel 2012 arriva da Bollate (Milano), ha una laurea in Filosofia, insegna Lettere alle medie e partecipa alle primariette locali del Pd; si classifica nona e viene eletta a Montecitorio. Arrivando da Bollate, al partito appare naturale farla diventare capogruppo della Commissione Affari esteri (merito e competenza, del resto, sono valori imprescindibili in Parlamento).
Fa quel che può, e maluccio. In politica, basta un niente. I capetti cominciano a pensare: questa forse potremmo anche non ricandidarla. Così l’onorevole Cimbro entra in un travaglio ideologico. Alle elezioni del 2018 si presenta al Senato per Liberi e Uguali. Però niente: non ce la fa. La sua esperienza politica sembra davvero al tramonto. E invece ha un colpetto di fortuna: le capita tra mani – è lei a raccontarlo – un libro di Diego Fusaro, collaboratore della rivista ufficiale dei camerati di Casapound e riferimento sovranista della Lega. Invaghimento su più livelli: perché intanto la Cimbro, nella vita privata, fa anche coppia con Giuseppe Femia, capogruppo leghista a Cermenate.
Seguono foto con Giancarlo Giorgetti che impone la mano sul pancione della sua quinta gravidanza, selfie con il leader leghista Matteo Salvini che autografa la nuova tessera, insulti su Facebook (comunisti delusi). Lei: «Avessi voluto far carriera, caruccia come sono, con Matteo Renzi l’avrei fatta. Invece spero si comprenda che il mio è un percorso di coerenza. Io sto sempre con il popolo» (beh: intanto vediamo se la prossima estate confermerà la casa in affitto a Capalbio).
Qui bisogna ripescare una storia tragica, ma anche grandiosa ed emblematica, perfetta per spiegare come va la politica in questo Paese, a cosa è ridotta e come ormai la percepiamo tutti, compresi noi che scriviamo sui giornali e li confezioniamo.