Gli obesi non sono tutti uguali
le cause, si cura solo il sintomo. Sei obesa? Fai il bendaggio gastrico, ti dicono. Nessuno mi ha detto che col disturbo alimentare di cui avevo iniziato a soffrire quell’intervento non sarebbe stato solo inutile, ma pericoloso. Nessun medico si è preoccupato d’indagare.
Cos’è il binge eating disorder, o alimentazione incontrollata, uno dei disturbi di cui scrivo nel mio romanzo (Non superare le dosi consigliate, Guanda)? Spiega Vito Salvemini, direttore del servizio dell’Asl Roma 2 che si occupa della diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare: «Proprio come negli USA, dove questo disturbo interessa circa il 3% della popolazione, anche in Italia è affetto da binge eating un numero di persone molto superiore a quello dei pazienti anoressici. Solo che di binge eating non si parla. Al massimo lo si confonde con l’obesità». Ma se chi è obeso non è necessariamente un binge eater, perché l’obesità può dipendere da altri fattori (genetici, endocrinologici, farmacologici), chi fa binging è quasi sempre obeso, perché con le abbuffate incontrollate diventa impossibile contenere il peso. A differenza del bulimico, infatti, il binge eater solitamente non ricorre a metodi di compensazione come vomito autoindotto e lassativi (anche se le categorie dei disturbi alimentari non sono in realtà così rigide).
«Mentre la diagnosi di obesità si basa su criteri fenomenologici (rapporto peso/altezza, massa grassa), quella di binge eating è psichiatrica. E come tale il disturbo va curato. Ma se il Nord Italia è più o meno coperto in quanto a servizi per la cura dei disturbi alimentari, il Centro e il Sud sono del tutto sguarniti. A Roma, siamo solo in due: una cosa scandalosa. Così capita che di binge eating si occupi un endocrinologo, suggerendo terapie che non solo non servono, ma sono anche pericolose».
STORIE DEI NOSTRI CORPI
Non avrei avuto il coraggio di raccontare la mia storia se Roxane Gay, che aveva iniziato a ingrassare per costruirsi una corazza dopo uno stupro di gruppo subito da ragazzina, non avesse raccontato la sua. (Einaudi) è un memoir dolorosissimo, e un libro politico.
Bartleby lo scrivano,
La leggenda del santo bevitore,
Mi sono salvata per un soffio, ma l’ho scoperto dopo. Quando stai male, familiari, amici e medici vorrebbero aiutarti, ma la disinformazione è tanta, anche fra gli esperti, e spesso, se una persona è obesa, non si cercano
Una solitudine molto rumorosa,
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La terra del rimorso,
Conversazioni sulla cultura del XX secolo – Intervista a Edoardo Sanguineti,