L’ARCHITETTO CALATRAVA
Offre una riflessione sui 40 anni di carriera dell’architetto spagnolo Calatrava (Benimànet, 1951) e svela la sua ricca produzione artistica attraverso una nuova chiave di lettura: la luce, componente fondamentale dei suoi lavori. La mostra Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli (fino al 10 maggio) è divisa in due sedi. Al Museo di Capodimonte di Napoli presenta oltre 400 opere, come le maquette delle architetture più importanti, come la stazione dell’aeroporto di Lione Saint-Exupéry, e le idee progettuali, dagli
Sharq Crossing Bridges, tre tipi di ponti interconnessi per la città di Doha in Qatar, al Ponte per Genova (in tre versioni “Ponte ad Arco”, “Ponte Continuo” e “Ponte Strallato”), il cui disegno è stato offerto alla città dopo il crollo del Morandi, sculture di materiali diversi, dall’ebano all’alabastro, dipinti a pastello e carboncini. Invece, il Cellaio nel Real Bosco ospita 50 opere in ceramica, tra cui alcune con le figure rosse su fondo nero della tradizione ellenica e mediterranea.
Art nouveau, jugendstill, liberty, tanti nomi per un fenomeno artistico che si sviluppò tra fine ’800 e ’900 a Bruxelles, grazie alla mente visionaria di Victor Horta, considerato l’architetto che con il progetto dell’Hotel Tassel (1893) definì per primo i canoni di questo stile. Il Brafa Art Fair (fino al 2 febbraio), che si svolge negli spazi Tour&Taxis della capitale belga, offre l’occasione per un’immersione in questo movimento. La mostra-mercato di arte antica e moderna riunisce
133 gallerie di 14 Paesi, molte delle quali (Charamande e Cento Anni, per fare qualche nome) espongono straordinari pezzi art nouveau, tra cui una danzatrice creata dallo scultore rumeno Demétre Chiparus e il pendente La fata dei glicini, d’oro, avorio e smalto, firmato dall’orafo francese Georges Le Saché. Da non trascurare una visita al Musée Fin-de-Siècle, dedicato alle opere realizzate tra il 1868 e il 1914, e all’Horta Museum, casa dell’architettoartista.