Alessia, (ex) ragazza modello
aveva raccontato i suoi anni di buio. «Con un’équipe di psichiatri, psicoterapeuti e nutrizionisti, vogliamo essere un ponte tra il pubblico e il privato», spiega la direttrice Giuliana Capannelli, neo-presidente della Federazione Italiana Disturbi Alimentari.
Anoressia, bulimia, binging, ortoressia, vigoressia e tutto ciò che c’è in mezzo, perché le categorie non sono così rigide. «Io non mi sono mai identificata nell’etichetta di bulimica», racconta Alessia, «però capivo che il cibo era la spia di un problema mentale. Ci è voluto del tempo, ma ho smesso di alzarmi la notte per mangiare».
Ricorda quando a 19 anni saltava due metri. «Saltavo, studiavo, una ragazza modello. Ma non sapevo chi ero. Oggi, 27enne, salto 1,90 e non mi sono laureata, ma ho una consapevolezza nuova». E vorrebbe aiutare gli altri: «Nell’atletica c’è moltissimo sommerso. Non si può dire perché l’atleta è un eroe, ma quando vai in trasferta e dividi la stanza con altre ragazze lo vedi che tante cose non vanno. Nello sport leghi la prestazione alla forma fisica, perché quella la puoi controllare. Se eserciti un controllo sul cibo ti sembra di avere la situazione in mano: invece scappa da tutte le parti. Io poi, per quanto magra, non sono mai stata sottilissima. Ma nel salto in alto il cliché è quello, così ho sempre pensato di avere un corpo non adeguato. Nella competizione a tutti i costi rischi di perdere te stessa».
Il primo passo verso la possibilità di stare meglio, dice, è condividere con chi ti è più vicino. «Ci ho messo un sacco a far capire al mio ragazzo che non era un problema di cibo o di dieta, ma di percezione, e che quella percezione nello sport è amplificata a mille. Oggi non mi sento curata, però mi sento in equilibrio, ho gli strumenti per essere più stabile. Con dei momenti di difficoltà che vanno accettati e perdonati».
NON C’È POSTO PER MARTA
Il dolore e la rabbia di Marta, ex bambina bionda e perfetta di madre perfetta e famiglia perfetta. Marta, che a 22 anni pesa cento chili e non esce mai di casa, è la protagonista di
(Rizzoli), bellissimo romanzo di Teresa Ciabatti da riscoprire.
Finzioni,
Poetica,
Il romanzo della nazione,
Si chiama Heta, e nella penuria di strutture che si occupano di disturbi alimentari al CentroSud è un’isola felice. Al centro multidisciplinare di Ancona si era rivolta anche Alessia Trost, l’altista che al Corriere
Orlando furioso,
La trilogia degli Aubrey,
La donna dai capelli rossi,
Cent’anni di solitudine,
Il nome della rosa,
Nova
Vita