UNA CAMPAGNA ANTI FALSITÀ COMINCIAMO DALLA SCUOLA
Da oltre un mese siamo sulle onde dei numeri. L’impennata della curva dei contagi c’impedisce la visuale sul futuro. Mentre scrivo, manca una settimana al 3 aprile – il giorno in cui esce questo editoriale, la data in cui l’Italia dovrebbe «ripartire» –, ma da qui non si vede nulla. Il 3 aprile, a una settimana di distanza, rimane un mistero.
Una certezza, però, c’è. Riguarda la crescita smodata di un’altra epidemia, quella delle menzogne, delle imprecisioni e delle verità tronche. Va avanti dall’inizio, dall’«è come un’influenza stagionale», e aumenterà ancora. Un rapido censimento fino a qui: farmaci tenuti nascosti, sperimentazioni militari segrete, complotti internazionali, testimonianze audio prive di nomi e cognomi, le zampe tossiche degli animali domestici, gli anziani lasciati morire per puro arbitrio, il caldo che ucciderà il virus, le profezie (avverate) dentro libri e romanzi, perfino una cura miracolosa che era sotto gli occhi di tutti: la vitamina C. Esatto, la vitamina C.
Ogni infezione virale porta con sé delle complicazioni batteriche.