L’Unione Europea ora è protagonista nella lotta a Covid-19
Cara Lilli, perché sabato 21 marzo Giuseppe
Conte ha usato Facebook per una comunicazione importante come quella sul decreto che fermava le imprese? L’utilizzo di un social per le comunicazioni istituzionali è sbagliato ed anche lesivo del suo profilo di presidente del Consiglio. Le sue comunicazioni dovrebbero avvenire solo a reti unificate.
Dario Calzavara dario.calzavara@gmail.com
CARO DARIO, in questo momento Conte guida un Paese impegnato in una guerra per la sopravvivenza. Va lasciato lavorare. Verrà il tempo per i distinguo, le critiche e le accuse. Ma oggi servono unità e compostezza. Da anni critico il malvezzo dei politici che scelgono di comunicare via social senza ammettere il contraddittorio.
È un vizio che riguarda tutti e che non scopriamo oggi. Senza scomodare le reti unificate, penso che sarebbero sufficienti delle normali conferenze stampa a palazzo Chigi, come quelle che ogni giorno alle 18 si svolgono nella sede della Protezione Civile. Ma, ripeto, non mi sembra il caso di farne adesso un motivo di polemica.
Cara Lilli, l’Europa, tramite la Commissione degli Stati nazionali e la Bce, si sta mobilitando per l’emergenza del coronavirus. Salvini, elegantemente, ribatte «meglio tardi che mai». Non ho sentito invece la voce dell’economista della Lega Alberto Bagnai, il quale in un’ intervista rilasciata al Corriere il 4 marzo scorso, dopo aver ironizzato sulla richiesta di deficit fatta all’Ue, dichiara di percepire negli altri Paesi radicalizzazioni e poca solidarietà. Ohibò, proprio un esponente della Lega sovranista del «prima noi», ritorce l’accusa di egoismo verso l’Unione? Suvvia, mi sembra che l’Europa stia facendo la sua parte e dispenserà gli aiuti basilari, ma a un patto: che i velleitari fautori del «prima noi» si tengano lontani, per carità di patria, dai tavoli delle trattative.
Giorgio Tescari tescari.gio@alice.it
CARO GIORGIO, fermo restando che per far fronte all’emergenza coronavirus tutti gli Stati, nessuno escluso, privilegiano la risposta nazionale rispetto a quella comunitaria, è sotto gli occhi di tutti come con il passare dei giorni l’Unione Europea si stia ritagliando un ruolo da protagonista. Con le sue tre istituzioni – Commissione, Bce e Fondo salvaStati – l’Europa ha preso iniziative molto efficaci. La Banca Centrale ha varato un programma straordinario da 750 miliardi di euro. La Commissione ha annunciato la sospensione del Patto di Stabilità, consentendo ai Paesi membri di poter reagire più efficacemente al rallentamento economico.
Potrebbero essere disponibili anche i 500 miliardi del Fondo salva-Stati (Mes), a condizioni meno stringenti di quelle che preoccupano l’opposizione in Italia. Aggiungo che né Francia né Germania intendono creare problemi se l’Italia dovesse varare piani straordinari di sostegno all’economia o direttamente ai cittadini.
Mi pare che nell’Unione sia aumentata la fiducia reciproca, forse perché il coronavirus non conosce frontiere.