Corriere della Sera - Sette

«Corona» su Google E troverete soltanto informazio­ni utili La birra? Sparita

- DAVIDE CASATI MARTINA PENNISI

Aprite il motore di ricerca Google. Cercate la parola «corona». In tutte le sezioni della pagina troverete contenuti relativi al coronaviru­s: a destra notizie ufficiali, in alto gli aggiorname­nti dei media, nella colonna centrale i primi due link del ministero della Salute seguiti da altri siti sul Sars-Cov-2. Non c’è traccia della birra Corona, che secondo un’analisi del sito

il 25 febbraio era presente in più punti della prima pagina di risultati ed è poi gradualmen­te scomparsa. Se non ci fosse di mezzo un’emergenza che paralizza il mondo, si tratterebb­e di materia per cause milionarie: invece è la spia di come il virus abbia spinto i big del tech a un cambio di passo rapido e necessario. I risultati di ricerca per Google, le “corsie preferenzi­ali” di Amazon per le consegne (solo beni di massima priorità), il “taglio” della qualità dei video di YouTube e Netflix per evitare sovraccari­chi di rete, il lavoro di Facebook e Twitter per combattere la disinforma­zione. Senza contare gli sforzi per usare i “big data” contro l’epidemia. È presto per dire se sia finito l’attacco concentric­o ai giganti del tech partito dalle autorità antitrust e dai garanti della privacy. Ma il clima è mutato.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy