«STORIE DI CHI COMBATTE IL VIRUS»
Da settembre a giugno, ogni giorno, alle 11 in punto, Myrta Merlino annusa L’Aria che tira su La7, cercando di cogliere cosa pulsa nel Paese. Inevitabilmente le sue due ore e mezza di diretta quotidiane da più di un mese hanno cambiato atmosfera: il dibattito politico – spesso scontato, altamente polemico e sterile e non certo per colpa della giornalista – ha lasciato il posto a racconti di storie, riflessioni, aiuti a chi ha bisogno. «Ho riscoperto il senso del mio lavoro», commenta Merlino. «Erano molti anni che non sentivo così forte quanto è importante il ruolo del giornalista. E mi è apparso ancora più chiaro perché ho scelto di fare questo mestiere. In un momento come questo poi c’è bisogno di chiarezza, di informazione seria, rigorosa». Così oltre alla diretta, Myrta ha pensato di aprire una casella postale (dilloamyrta@la7.it) e in brevissimo tempo «mi sono arrivate più di 30 mila mail. Mi scrivono di tutto: domande pratiche, video con storie strazianti, testimonianze toccanti».
Dopo anni di «dibattiti che dicono sempre le stesse cose, dopo essermi sentita a volte dentro un