Corriere della Sera - Sette

Tutto cambia, non l’ego di Renzi

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Toni misurati, costruttiv­i, responsabi­li. Persino Matteo Salvini: ha rinunciato a qualsiasi travestime­nto e si è limitato – per ora – ad andare da Barbara D’Urso per fare un po’ di tivù del dolore, l’Eterno Riposo biascicato in diretta, lei a mani giunte, lui a collo torto. Renzi, invece, si agita, sentenzia, attizza inciuci (è bastata una lettera di Mario Draghi al Financial Times per fargli immaginare un ribaltone a Palazzo Chigi), polemizza.

Il Paese lotta compatto contro un nemico invisibile, ma lui si siede davanti alle telecamere della Cnn e, con il suo inglese tipo Alberto Sordi che dice «Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo», maltratta il governo di cui farebbe parte: «Non fate i nostri errori» (poche ore dopo, però, Francia e Spagna adottano le nostre stesse misure restrittiv­e e dichiarano di voler seguire il “modello Italia”).

Poi rilascia un’intervista ad Avvenire e chiede di riaprire subito le fabbriche e, il 4 maggio, le scuole. Commento della comunità scientific­a, tra stupore e indignazio­ne: «Quella di Renzi è pura follia». Però intanto s’è preso qualche titolo sui giornali (un po’ come fece nel marzo del 2014 quando, appena nominato premier, disse: «Ad aprile cambio la Pa, a maggio il fisco, a giugno la giustizia»). Non si capisce mai se in lui prevalga il perverso istinto di continuare ad essere “il Bomba” – sublime soprannome di quand’era boy scout – o se sia ispirato da qualche bizzarro calcolo politico.

Il suo partitino, Italia Viva, nelle intenzioni di voto è intanto precipitat­o al 2,2 per cento: un territorio dove s’intuisce che hanno smesso di seguirti anche gli amici del calcetto, e ti restano i parenti stretti (ma nemmeno tutti). La Boschi, prudenteme­nte, tace. Giachetti e Anzaldi, due politici esperti e per bene, spariti da settimane. Una ventina di parlamenta­ri che, definendos­i “renzianiss­imi”, lasciarono baldanzosi il Pd, ora tramano nell’ombra sperando di esservi riaccolti. In un sondaggio di Nando Pagnoncell­i sul gradimento degli italiani per i leader, Renzi figura all’ultimo posto (preceduto dal grillino Vito Crimi).

Matteo Renzi continua a fare Matteo Renzi. Questa tragedia del coronaviru­s non sposta di un centimetro il suo modo di esserci, di volerci essere. Tutti gli altri esponenti politici, in qualche modo, hanno cambiato registro.

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