Corriere della Sera - Sette

CINZIA MERLI E LA FORZA DELLE DONNE DI BOLGHERI

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«Non mi fermo». Cinzia Merli, la vignaiola delle Macchiole, è la forza tranquilla di Bolgheri. Da pochi mesi è la vicepresid­ente del Consorzio che raggruppa alcuni dei migliori Supertusca­n. Un Consorzio, il Bolgheri Doc, governato da donne: la presidente è Albiera Antinori, della storica famiglia fiorentina; le vice sono Priscilla Incisa della Rocchetta (Tenuta San Guido, quella del Sassicaia) e Cinzia Merli. Il carattere di Cinzia è apparso pacatament­e deciso già nel 2002, quando è rimasta sola, dopo la morte del marito Eugenio. Avevano aperto assieme la cantina, dopo aver dato addio alla attività di commercian­ti nel paese che condivide il cognome con Giosuè Carducci, Castagneto. Primo Vinitaly nel 1995, a fianco dell’enologo Luca D’Attoma. Poi la consacrazi­one con il massimo del punteggio, ottenuto da Wine Spectator, per il suo Messorio, un Merlot in purezza.

Qualche anno fa ci aveva confidato: «Il fatto di essere donna non mi ha aiutato ho sofferto molto, ci ho messo del tempo ma alla fine ho trovato la mia strada». Nell’ultimo incontro a Milano Cinzia ha raccontato la sua nuova via: una maturità consapevol­e, in cui incrocia grandi vini e arte, cura della famiglia e scelte bio. «Alle Macchiole», racconta, «raccogliam­o l’uva da 26 ettari di terreni calcarei e argillosi nelle colline da cui si vede il mare. Tutto bio o biodinamic­o, piantiamo tra le viti essenze tipiche, sembra terreno incolto, ma è il modo per dare energia alle piante. Cabernet Franc, Merlot, e Syrah, l’ultimo arrivato con il quale da 16 anni produciamo Scrio in pochissime bottiglie. I miei figli, Mattia di 27 anni e Elia di 31, seguono la parte agronomica. Con noi lavorano 20 dipendenti e 12 signore che scelgono gli acini migliori dopo la vendemmia». Sulle viti sono stati banditi i prodotti chimici, e vengono “lanciati” insetti antagonist­i a quelli dannosi. I vini, come Cinzia, hanno raggiunto il giusto equilibrio tra forza e maturità. L’ultimo Messorio, il 2016, curato dall’enologo Luca Rettondini, ha un tono fresco con profumi di ciliegia e fragola, sostenuti da un’onda calda sul palato (160 euro in enoteca). Grazie alla vendita di una selezione di Messorio (48 grandi bottiglie, Mathusalem, annata 2004, etichette dell’artista Stefano Tonelli), Cinzia ha catturato il paesaggio di Carducci: ha comprato e donato al Comune 5 grandi cornici in acciaio che inquadrano la bellezza di cipressi e stradine, colline e casali. E di vigneti.

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