PALMA UN GIRO A CIELO APERTO NELL’EPICENTRO DI MAIORCA MAGIA MEDITERRANEA
Le acque turchesi di Maiorca e i suoi paesaggi pittoreschi hanno fatto innamorare milioni di persone, dal poeta britannico Robert Graves all’attore statunitense Michael Douglas. Il cuore pulsante di questo gioiello a forma di isola — noto come “la perla del Mediterraneo” — è Palma, capoluogo delle Baleari, una sorta di Barcellona a misura d’uomo (conta 416 mila abitanti). Il drastico calo del turismo ha rappresentato una catastrofe per le casse dell’arcipelago e del suo epicentro.
D’altra parte, senza le schiere
la Seu) di vacanzieri inglesi e tedeschi la città ci ha guadagnato in termini di fascino. Anche per questo potrebbe essere la meta ideale per un fine settimana di fine estate o inizio autunno. Con le dovute precauzioni, ovviamente. E con la consapevolezza che ogni volta che vi sarà possibile sarà bene prenotare: a causa delle misure anti Covid-19 i posti sono limitati un po’ ovunque. Magari per evitare l’eventualità di un contagio potete prevedere un tour a cielo aperto. Il clima è piuttosto mite fino alla fine di ottobre.
Le principali attrazioni si concentrano nel casco antiguo. Non lontano dalla plaça Major c’è la storica sede di Ca’n Joan de s’Aigo. La pasticceria è famosa soprattutto per la sua ensaimada, una sorta di brioche a spirale il cui impasto è realizzato con il saïm (“strutto” in catalano). Nella stessa zona si trovano alcuni dei più bei palazzi modernisti di Palma, a partire dal Gran Hotel (oggi sede della Fundación La Caixa) per arrivare fino all’ex magazzino noto come El Águila. Potete dedicare una mattinata a vedere i principali, che sono una decina, e a passeggiare per i viali alberati della rambla e del Passeig de Born.
Se dovesse venirvi fame fate tappa al mercat de l’Olivar, il più grande mercato municipale della città, amato anche dalla famiglia reale spagnola. Perdetevi fra i meravigliosi banconi di pesce e verdura e poi andate al Bar des Peix a ordinare un variat, ossia un mix di alcune delle più famose tapas maiorchine. A pochi passi dal mercato c’è la stazione dello storico ferrocarril che da Palma attraversa la Sierra de Tramuntana per raggiungere Sóller: esperienza affascinante, seppur cara.
Un’altra opzione per il pranzo
QUANDO
COME
DOVE
MANGIARE E BERE è El Bungalow, ristorante sulla spiaggia dove si mangia un’ottima paella. Sono due i modi per arrivarci dal centro: in autobus, con il 35; oppure in sella a una bici a noleggio, pedalando lungo il Paseo Marítimo punteggiato di barche e il Portixol con i suoi pescatori. Godetevi la platja e quindi tornate indietro per visitare la cattedrale (la Seu), restaurata in parte dall’architetto catalano Antoni Gaudí all’inizio del Novecento. Il suo rosone gotico, con un diametro di circa 13 metri, è il più grande del mondo.
Accanto alla cattedrale si ergono i bagni arabi, uno dei pochi monumenti rimasti a testimoniare il dominio ottomano sull’isola, e il palazzo de l’Almudaina, residenza ufficiale dei sovrani quando soggiornano a Maiorca (anche se è più probabile trovarli al palazzo Marivent). A 500 metri di distanza trovate la Lonja, esempio di architettura gotica civile, dove un tempo si vendevano le merci provenienti dal mare. E, accanto, il Consolat de Mar, attuale sede del governo delle Illes Balears e antica sede del tribunale del commercio marittimo. A questo punto inforcate di nuovo la bici e procedete fino al Castell de Bellver (o raggiungetelo con la linea 4 o la 46), uno dei rarissimi castelli circolari in Europa, che domina la città da una collina.
Tornando in centro fate un giro per il caratteristico quartiere di Santa Catalina e quindi andate a provare uno (o più) dei panini del Bar Bosch: li fanno con il llonguet, il pane tipico di Palma. Per concludere la giornata in grande stile bevete una caña (birra alla spina) o un cocktail al bar ristorante del museo di arte moderna Es Baluard o, ancora meglio, nella terrazza del Nakar Hotel: vi godrete una delle viste migliori della città.