Corriere della Sera - Sette

L’UNIVERSITÀ ONLINE: UN DIRITTO ACQUISITO?

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Il ministro Manfredi: «Dati incoraggia­nti, ma dobbiamo tornare a popolare le aule il prima possibile». Eppure sarà difficile rinunciare alla maggiore flessibili­tà negli orari e alle nuove forme di interazion­e bidirezion­ali

Sono bastati pochi mesi di

forzata per far fare all’università italiana un balzo nel futuro. Mentre nell’anglosfera — dal Canada al Regno Unito — il passaggio alla didattica da remoto rischia di ribaltare le fortune di molti atenei (l’Economist prevede «un disastro», dando per scontato un crollo delle iscrizioni, dopo 25 anni di crescita costante), in Italia, dove le aule riaprono in questi giorni, il bilancio è positivo. Fare lezione in tempi difficili è stata l’occasione per sperimenta­re modi diversi di insegnare e gli studenti hanno promosso l’esperienza, arrivando a chiedere di miscelare le lezioni in aula con quelle online, anche dopo la ripresa.

Dal 9 marzo, quattro giorni dopo il primo decreto del governo con le restrizion­i per arginare il virus, hanno traslocato su web la quasi totalità di lezioni, esami, lauree e open day. Anche realtà come La Sapienza, ateneo più grande d’Europa, hanno mostrato una capacità di resilienza non scontata: in pochi giorni

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