E quindi uscimmo a rivedere le stalle!
Scrive Piera, da Varese, che la poesia di Anna Achmatova, È molto semplice e chiaro, le ha rimescolato nel sangue il miele di un amore giovanile. Era “persa” per uno studente («il più bello della città») che mai si interessò a lei. Poi lei si sposò, ebbe figli, ora nipoti. Lui è morto quasi vent’anni fa, ma torna ogni tanto tra i rimpianti di lei (che pure ha perso da poco l’amato marito) con un insolito alito di spensieratezza, quasi una carezza. Perché è così ostinato il profumo della rosa che non colse? Piera non dà risposte, ma lascia qualche indizio con le poesie che segnala all’attenzione dell’Ufficio. Scelgo, tra i vari, i versi dello spagnolo Juan Ramón Jiménez (18811958), che immagina la propria dipartita con una congiunzione monca: «E me ne andrò», dal mondo, cioè un orto che perde il suo albero verde, il pozzo bianco e il cielo azzurro e placido. Nell’ultimo verso poi esplode un silenzio profondo: «E resteranno gli uccelli a cantare». In pagina, invece, per tirarci su, trovate una poesia inedita che ci hanno mandato Veronica Raimo e Marco Rossari, autori di Le Bambinacce (Feltrinelli, 2019), raccolta che ha regalato al fanciullino che c’è in ognuno di noi, in chiunque scriva o legga poesia, delle adorabili compagne di giochi. Scorrette, a tratti scurrili, ma sempre sincere.
Mixing Colours,