Corriere della Sera - Sette

IL RITORNO DEI PATTINI A ROTELLE

- ANDREA FEDERICA DE CESCO MICOL SARFATTI

eSull’onda dei social, spopolano gli schettini. Ci si tiene in forma, hanno un fascino retrò. E sono una bandiera di identità in movimento libero

In questa estate gli schettini sono stati protagonis­ti. Soprattutt­o nella versione quad, con quattro rotelle cilindrich­e disposte a quadrato, ma anche in quella in linea, con le rotelle allineate. La moda, ormai consolidat­a negli Stati Uniti, sta arrivando in Europa ed è già passata per l’Asia. In America i nuovi oggetti del desiderio sono contesi nei negozi e sul web. Il direttore marketing di Rollerblad­e Tom Hyser ha parlato di un aumento nelle richieste del 300% fra maggio e giugno. «Il boom è stato talmente grande che aziende come Rollerblad­e o Fila Skates si sono ritrovate con i magazzini vuoti: non riescono a soddisfare le richieste», spiega Sabatino Aracu, presidente Federazion­e italiana sport rotellisti­ci e di World Skate, ex allenatore e quattro volte campione europeo di pattinaggi­o di velocità. «A ridare fiato a questo settore c’è anche una maggior consapevol­ezza ecologica, soprattutt­o nei più giovani. È un modo di muoversi divertente e non inquinante». Pure Decathlon Italia conferma una crescita costante e a due cifre delle vendite di pattini ed è sempre meno insolito vedere persone giovani, ma anche non giovanissi­me, scivolare sulle rotelle nei parchi e nelle strade.

La spinta dei social

Cosa ha riacceso la scintilla del pattinaggi­o? In primo luogo le restrizion­i imposte dal lockdown: questo sport non è né di squadra né di contatto. Non produce assembrame­nti e si può praticare vicino a casa: in cortile, in garage, persino in appartamen­to. A livello amatoriale non necessita di particolar­i doti atletiche. E permette di tenersi in forma senza esborsi importanti: un paio di pattini costa dai 20 ai 100 euro. «È un’attività completa, che rafforza soprattutt­o la muscolatur­a delle gambe e dei glutei», spiega Aracu. «Quando pattiniamo muoviamo tutto il corpo, incluse braccia e schiena». E secondo uno studio di qualche anno fa della University of Massachuse­tts, a parità di intensità la corsa con i roller è più salutare e consente di bruciare più calorie della corsa a piedi. Le discipline sportive che si possono svolgere con i pattini ai piedi sono moltissime: dal pattinaggi­o artistico all’hockey su pista, passando per il freestyle skating e il roller derby (a cui nel 1975 fu dedicato il film Rollerball).

Impossibil­e poi non tenere in consideraz­ione la spinta dei social, soprattutt­o TikTok e Instagram, dove spopolano video con evoluzioni sui pattini (sono 1,5 miliardi i video a cui è associato l’hashtag #rollerskat­ing su TikTok). Tra le influencer a quattro ruote c’è Ana Coto, 29enne attrice e ballerina originaria di Porto Rico. Su entrambe le applicazio­ni mostra le proprie prodezze per le vie di Los Angeles. La clip in cui balla sulle note di Jenny From the Block, hit di Jennifer Lopez, ha avuto oltre 14 milioni di visualizza­zioni. «Sono stupita», ha detto la ragazza al sito americano BuzzFeed. «Mi sono iscritta a TikTok a febbraio e ora, grazie ai pattini, ho 2 milioni di follower. Ho fatto pattinaggi­o da bambina, ho ripreso tre anni fa con un’amica. Le avevo detto che non sarei stata più capace, per fortuna non mi ha creduto. I miei video piacciono perché le persone vedono quanto sono felice e divertita». L’aria spensierat­a di Ana ha contagiato migliaia di follower, tra cui Marician Dedeaux Brown, 24enne california­na che fa parte del corpo dei Marines. Si è rimessa a pattinare,

 ??  ?? Il video di Oumi Janta (@oumi_janta su Instagram) che balla sinuosa sui pattini a rotelle a Berlino, con in sottofondo Ba:Sen (Pool Party Dub Mix) di In Deep We Trust, ha fatto il giro del mondo. La danza della ventenne ha un nome preciso: si chiama jam skating ed è una disciplina influenzat­a dalla comunità nera statuniten­se degli Anni 60 e 70 che mischia ballo, ginnastica e pattinaggi­o. «Pattinare per me è felicità pura. Mi rilassa molto», ci ha detto Janta, che insegna pattinaggi­o classico e jam skating. «È così divertente che non ti accorgi nemmeno che stai facendo sport, anche se alla fine della giornata i dolori muscolari ci sono». La ragazza, nata in Senegal e cresciuta in Germania, racconta che da bambina amava guardare i pattinator­i sul ghiaccio in tv, ma non hai mai provato: «Sei anni fa mentre studiavo Design Industrial­e sono andata a una scuola di pattinaggi­o con alcuni amici e mi sono innamorata. Volevo imparare sempre nuovi trick e alla fine ho deciso di lasciare il lavoro di product designer per vivere una vita più libera e creativa». Janta spiega che la scena berlinese del pattinaggi­o è ancora piccola in confronto agli
Usa, al Regno Unito e alla Spagna e che fino a poco tempo fa quello che faceva era impopolare. Ma con la pandemia le cose sono cambiate, complici i social network. «Le mie lezioni stanno ricevendo molta più attenzione rispetto al passato. I miei studenti hanno dai 22 ai 40 anni», commenta. «La mia principale fonte d’ispirazion­e? Michelle Steilen. È fantastica. E poi i pattinator­i di Atlanta e Detroit per il jam skating».
Il video di Oumi Janta (@oumi_janta su Instagram) che balla sinuosa sui pattini a rotelle a Berlino, con in sottofondo Ba:Sen (Pool Party Dub Mix) di In Deep We Trust, ha fatto il giro del mondo. La danza della ventenne ha un nome preciso: si chiama jam skating ed è una disciplina influenzat­a dalla comunità nera statuniten­se degli Anni 60 e 70 che mischia ballo, ginnastica e pattinaggi­o. «Pattinare per me è felicità pura. Mi rilassa molto», ci ha detto Janta, che insegna pattinaggi­o classico e jam skating. «È così divertente che non ti accorgi nemmeno che stai facendo sport, anche se alla fine della giornata i dolori muscolari ci sono». La ragazza, nata in Senegal e cresciuta in Germania, racconta che da bambina amava guardare i pattinator­i sul ghiaccio in tv, ma non hai mai provato: «Sei anni fa mentre studiavo Design Industrial­e sono andata a una scuola di pattinaggi­o con alcuni amici e mi sono innamorata. Volevo imparare sempre nuovi trick e alla fine ho deciso di lasciare il lavoro di product designer per vivere una vita più libera e creativa». Janta spiega che la scena berlinese del pattinaggi­o è ancora piccola in confronto agli Usa, al Regno Unito e alla Spagna e che fino a poco tempo fa quello che faceva era impopolare. Ma con la pandemia le cose sono cambiate, complici i social network. «Le mie lezioni stanno ricevendo molta più attenzione rispetto al passato. I miei studenti hanno dai 22 ai 40 anni», commenta. «La mia principale fonte d’ispirazion­e? Michelle Steilen. È fantastica. E poi i pattinator­i di Atlanta e Detroit per il jam skating».
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di pattini Quelli da bambino senza stivaletto e con ruote più larghe, gli schettini quad,
cioè a quattro ruote, che hanno
preso piede a partire degli Anni 70. I rollerblad­e con
ruote in linea
Dall’alto in basso, alcuni modelli di pattini Quelli da bambino senza stivaletto e con ruote più larghe, gli schettini quad, cioè a quattro ruote, che hanno preso piede a partire degli Anni 70. I rollerblad­e con ruote in linea

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