Oumi Janta «Mi diverto con il Jam Skating È felicità pura»
ripresa dalla moglie, a sua volta appassionata di schettini, e i suoi video sono diventati virali su TikTok, dove ora conta 145 mila follower. Sostenibilità, economica e ambientale, idea di spensieratezza divertimento, bellezza e poi il già collaudato “effetto nostalgia”. Il fascino retrò — in questo caso il rimando è agli Anni 70 e 80, «i decenni in cui la disciplina si affermò negli Stati Uniti», ricorda Aracu — è da tempo un fattore di successo commerciale.
La comunità afroamericana Non tutti sono però d’accordo sul fatto che si possa parlare di un rinnovato amore per i pattini: per alcuni questa passione non si è mai spenta. È il caso degli afroamericani, che a differenza di altre minoranze e della comunità lgbtq non hanno trovato nel pattinaggio un ambiente inclusivo e che denunciano la prevalenza di giovani donne bianche (o identificate come bianche) nel rinascimento digitale del pattinaggio. «Non voglio che le persone dimentichino il contributo della community nera alla storia del pattinaggio», ha detto in un video su TikTok Toni Bravo, studentessa afroamericana che vive in California. Sin da quando il pattinaggio è diventato popolare negli Usa, negli Anni 30, la popolazione nera è stata allontanata dai luoghi frequentati dai pattinatori bianchi. In nome della segregazione razziale, abrogata il 19 giugno 1964 con il Civil Rights Act, gli afroamericani erano esclusi dalle piste di pattinaggio dei bianchi. Così si ritrovarono a organizzare eventi notturni di pattinaggio per adulti frequentati soltanto dai neri. Con il tempo crearono il loro stile di pattinaggio, molto ballato, e iniziarono a utilizzare dei particolari roller dotati di micro ruote (tuttora diverse piste discriminano contro questo tipo di pattini con la scusa che graffiano il suolo). Come mostra il documentario Hbo del 2018 United Skates, per decenni il pattinaggio ha prosperato nella cultura nera negli Usa ed è stato un capitolo fondamentale del movimento per i diritti civili, quando le proteste dei pattinatori neri per la segregazione nelle piste di pattinaggio furono silenziate dalla brutalità della polizia e dalla violenza bianca. E nei mesi scorsi moltissimi skater hanno preso parte alle proteste per Black Lives Matter. «Se posso pattinare è grazie ai miei fratelli neri, alle mie sorelle, a coloro che sono venuti prima di me», ha commentato Bravo. «Per me è terapeutico sapere l’impatto che le persone nere hanno avuto e continuano ad avere nel pattinaggio».