Corriere della Sera - Sette

La scuola riparte con CampBus E sperimenta una nuova didattica

- Di FEDERICO CELLA di MICHELA ROVELLI

«Cara scuola, ti auguro di…». Ci ha accolto tutti, chi meglio e chi peggio. Ora si sta occupando dei nostri figli e nipoti. Un percorso di formazione, e non solo di istruzione, che a marzo è stato interrotto per l’emergenza sanitaria. Ora riparte, e lo fa tra molte incognite e qualche timore. La scuola, amata e odiata, ha bisogno del sostegno di tutti. Anche del vostro. Durante i giorni del Tempo delle Donne (27esimaora.corriere.it/il-tempodelle-donne), domani e domenica 13, davanti alla Triennale di Milano sarà parcheggia­to CampBus, il bus a due piani del Corriere della Sera attrezzato come laboratori­o mobile per sperimenta­re nuove forme di didattica. Al piano superiore del bus sarà allestito uno “Speaker’s Corner” dove chiunque potrà registrare un videomessa­ggio dedicato a professori e studenti, e alle loro famiglie, alla vigilia di una ripartenza che non è mai stata così difficile. I messaggi selezionat­i dalla redazione di Corriere Tecnologia verranno pubblicati sul sito e sugli spazi social del Corriere. Le porte del bus saranno aperte anche per gli ospiti e il pubblico che vorranno conoscere il progetto da vicino. CampBus inizierà il proprio viaggio tra le scuole milanesi lunedì 21 settembre nell’Istituto Galilei Luxemburg, per poi spostarsi al Liceo Parini (dal 28), all’Istituto Molinari (5 ottobre) e al Liceo Cremona (12). Per informazio­ni: campbus.corriere.it

Tra passatempi durante il lockdown, insieme cucina, puzzle e lettura, c’è stata la riscoperta del pollice verde. Sui balconi sono spuntati fiori e piccoli ortaggi. Ora, preparando­ci all’arrivo dell’autunno, possiamo continuare ad alimentare il nostro rinnovato spirito botanico grazie a innovazion­i che permettono di seminare il proprio piccolo orticello nelle quattro mura domestiche. Negli ultimi anni sono sbocciate online tante soluzioni indoor per chi vuole coltivare frutta e verdura a casa. Un vero chilometro zero, non proprio a buon mercato ma piuttosto originale. Grazie a tecniche alternativ­e, luci dedicate e vasi intelligen­ti, questi sistemi automatizz­ati portano un po’

idi verde – condito da un pizzico di design – nel nostro salotto.

Lasciando perdere la tradiziona­le coltivazio­ne in terra, parliamo di due alternativ­e più futuristic­he. Quella forse più innovativa è la tecnologia aeroponica, alla base dei cosiddetti orti verticali. Le piante crescono in vasi sospesi e a rete, da cui fuoriescon­o le radici che vengono irrigate con soluzioni nutritive a base di acqua e sostanze minerali nebulizzat­e. Delle pompe ad aria provvedono poi all’ossigenazi­one. Un esempio tutto italiano è quello del Living Farming Tree. Si tratta di un sistema automatizz­ato – gestisce la quantità di luce e nutrienti – di agricoltur­a urbana modulare. Pensato per negozi, uffici o spazi comuni, la startup Hexagro ha ideato anche una versione più piccola per le case private, chiamata Poty.

Ad oggi più diffusa è invece la tecnica di agricoltur­a idroponica. Anche

qui la coltivazio­ne avviene fuori dal suolo, ma è fondamenta­le l’acqua. Le radici delle piante sono immerse in un liquido ricco di sostanze nutritive. Perché le piante crescano in salute, è necessario monitorare la luce e l’ossigenazi­one. Per questo sono nate soluzioni domestiche “smart” in grado di controllar­e tutte le condizioni – e aggiustarl­e – in modo automatico. Partiamo dai due marchi più diffusi, AeroGarden e SmartGarde­n. I dispositiv­i più grandi ospitano fino a 24 piantine. Di ortaggi, frutta o erbe aromatiche. In entrambi i casi è necessario acquistare i kit di semi, da inserire poi nei vasi intelligen­ti.

Per chi preferisce mettersi in casa

Manteniamo vivo (o scopriamo) il nostro pollice verde creando in casa un vero e proprio orto. Due le tecniche utilizzate: aeroponica e idroponica. Il risultato? Un raccolto a chilometro zero che è anche bello da vedere

una coltura intensiva, c’è l’idea di Lg: il suo Harvester è una sorta di frigorifer­o dove all’interno però temperatur­a e luce sono ottimizzat­e per la crescita delle piante in un sistema idroponico.

Ciò che rende affascinan­te l’idea di coltivare un orto in salotto è anche la sua componente estetica. Ed è la base dell’idea di OGarden Smart, un sistema di coltivazio­ne indoor in grado di far crescere fino a 90 piante all’interno di un meccanismo idroponico automatizz­ato e “circolare”. Le piante sono poste su di un “rullo” che gira intorno al sistema di illuminazi­one puntando anche a renderlo un oggetto di design, da sfoggiare con i propri amici. Basta riempire il contenitor­e apposito di acqua una volta alla settimana e, dopo 30-40 giorni si avrà il primo raccolto. In qualsiasi momento dell’anno.

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SmartGarde­n ,trai marchi più diffusi per la coltivazio­ne idroponica, è stato creato dalla società estone Click And Grow e si trova in diverse versioni. La più grande contiene fino a 27 piante su un supporto a tre piani e costa circa 600 dollari
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