La scuola riparte con CampBus E sperimenta una nuova didattica
«Cara scuola, ti auguro di…». Ci ha accolto tutti, chi meglio e chi peggio. Ora si sta occupando dei nostri figli e nipoti. Un percorso di formazione, e non solo di istruzione, che a marzo è stato interrotto per l’emergenza sanitaria. Ora riparte, e lo fa tra molte incognite e qualche timore. La scuola, amata e odiata, ha bisogno del sostegno di tutti. Anche del vostro. Durante i giorni del Tempo delle Donne (27esimaora.corriere.it/il-tempodelle-donne), domani e domenica 13, davanti alla Triennale di Milano sarà parcheggiato CampBus, il bus a due piani del Corriere della Sera attrezzato come laboratorio mobile per sperimentare nuove forme di didattica. Al piano superiore del bus sarà allestito uno “Speaker’s Corner” dove chiunque potrà registrare un videomessaggio dedicato a professori e studenti, e alle loro famiglie, alla vigilia di una ripartenza che non è mai stata così difficile. I messaggi selezionati dalla redazione di Corriere Tecnologia verranno pubblicati sul sito e sugli spazi social del Corriere. Le porte del bus saranno aperte anche per gli ospiti e il pubblico che vorranno conoscere il progetto da vicino. CampBus inizierà il proprio viaggio tra le scuole milanesi lunedì 21 settembre nell’Istituto Galilei Luxemburg, per poi spostarsi al Liceo Parini (dal 28), all’Istituto Molinari (5 ottobre) e al Liceo Cremona (12). Per informazioni: campbus.corriere.it
Tra passatempi durante il lockdown, insieme cucina, puzzle e lettura, c’è stata la riscoperta del pollice verde. Sui balconi sono spuntati fiori e piccoli ortaggi. Ora, preparandoci all’arrivo dell’autunno, possiamo continuare ad alimentare il nostro rinnovato spirito botanico grazie a innovazioni che permettono di seminare il proprio piccolo orticello nelle quattro mura domestiche. Negli ultimi anni sono sbocciate online tante soluzioni indoor per chi vuole coltivare frutta e verdura a casa. Un vero chilometro zero, non proprio a buon mercato ma piuttosto originale. Grazie a tecniche alternative, luci dedicate e vasi intelligenti, questi sistemi automatizzati portano un po’
idi verde – condito da un pizzico di design – nel nostro salotto.
Lasciando perdere la tradizionale coltivazione in terra, parliamo di due alternative più futuristiche. Quella forse più innovativa è la tecnologia aeroponica, alla base dei cosiddetti orti verticali. Le piante crescono in vasi sospesi e a rete, da cui fuoriescono le radici che vengono irrigate con soluzioni nutritive a base di acqua e sostanze minerali nebulizzate. Delle pompe ad aria provvedono poi all’ossigenazione. Un esempio tutto italiano è quello del Living Farming Tree. Si tratta di un sistema automatizzato – gestisce la quantità di luce e nutrienti – di agricoltura urbana modulare. Pensato per negozi, uffici o spazi comuni, la startup Hexagro ha ideato anche una versione più piccola per le case private, chiamata Poty.
Ad oggi più diffusa è invece la tecnica di agricoltura idroponica. Anche
qui la coltivazione avviene fuori dal suolo, ma è fondamentale l’acqua. Le radici delle piante sono immerse in un liquido ricco di sostanze nutritive. Perché le piante crescano in salute, è necessario monitorare la luce e l’ossigenazione. Per questo sono nate soluzioni domestiche “smart” in grado di controllare tutte le condizioni – e aggiustarle – in modo automatico. Partiamo dai due marchi più diffusi, AeroGarden e SmartGarden. I dispositivi più grandi ospitano fino a 24 piantine. Di ortaggi, frutta o erbe aromatiche. In entrambi i casi è necessario acquistare i kit di semi, da inserire poi nei vasi intelligenti.
Per chi preferisce mettersi in casa
Manteniamo vivo (o scopriamo) il nostro pollice verde creando in casa un vero e proprio orto. Due le tecniche utilizzate: aeroponica e idroponica. Il risultato? Un raccolto a chilometro zero che è anche bello da vedere
una coltura intensiva, c’è l’idea di Lg: il suo Harvester è una sorta di frigorifero dove all’interno però temperatura e luce sono ottimizzate per la crescita delle piante in un sistema idroponico.
Ciò che rende affascinante l’idea di coltivare un orto in salotto è anche la sua componente estetica. Ed è la base dell’idea di OGarden Smart, un sistema di coltivazione indoor in grado di far crescere fino a 90 piante all’interno di un meccanismo idroponico automatizzato e “circolare”. Le piante sono poste su di un “rullo” che gira intorno al sistema di illuminazione puntando anche a renderlo un oggetto di design, da sfoggiare con i propri amici. Basta riempire il contenitore apposito di acqua una volta alla settimana e, dopo 30-40 giorni si avrà il primo raccolto. In qualsiasi momento dell’anno.