Corriere della Sera - Sette

RACCONTO PAUROSO DI RITI E LETTERATUR­A YIDDISH

- Di ENRICO CAIANO

Una sorta di Esorcista in lingua yiddish, ambientato nella comunità chassidica di Brooklyn, ebrei ortodossi fieramente chiusi ai contatti esterni al loro gruppo. Un horror opera prima di un regista, Keith Thomas, arrivato al cinema direttamen­te dalla scuola rabbinica. Ammetteret­e che ce n’è abbastanza da restare almeno incuriosit­i da questo The Vigil - Non ti lascerà andare, da ieri sugli schermi italiani. Dopo il grande successo della mini serie tv Unorthodox anche il cinema si infila nel recinto delle ritualità degli ebrei ortodossi. L’intento però di regista, produttori e attori in gran maggioranz­a di origini ebraiche non pare quello di rincorrere con The Vigil, in italiano La veglia, una possibile moda nascente. C’è piuttosto la volontà di portare alla luce, con un prodotto di genere, la ricca tradizione letteraria yiddish di creature demoniache e raccontare riti nobili come quello dello shomer, il membro della comunità chiamato a vegliare il corpo e a proteggere l’anima del defunto che non ha parenti o amici prima della sepoltura. Oltre che riflettere sul tarlo demoniaco dell’Olocausto nella vita di ogni ebreo sopravviss­uto. Sul fronte suspence il film, artigianal­e e non sempre imprevedib­ile, fa il suo dovere. Con lo shomer protagonis­ta (Dave Davis) in procinto (come in Unorthodox) di lasciare la comunità chassidica, che dovrà subire ogni sorta di terrore e “invasione” soprannatu­rale per sperare di rivedere l’alba.

THE VIGIL - NON TI LASCERÀ ANDARE

LA FRASE

di Keith Thomas con D. Davis, M. Lustig

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