RACCONTO PAUROSO DI RITI E LETTERATURA YIDDISH
Una sorta di Esorcista in lingua yiddish, ambientato nella comunità chassidica di Brooklyn, ebrei ortodossi fieramente chiusi ai contatti esterni al loro gruppo. Un horror opera prima di un regista, Keith Thomas, arrivato al cinema direttamente dalla scuola rabbinica. Ammetterete che ce n’è abbastanza da restare almeno incuriositi da questo The Vigil - Non ti lascerà andare, da ieri sugli schermi italiani. Dopo il grande successo della mini serie tv Unorthodox anche il cinema si infila nel recinto delle ritualità degli ebrei ortodossi. L’intento però di regista, produttori e attori in gran maggioranza di origini ebraiche non pare quello di rincorrere con The Vigil, in italiano La veglia, una possibile moda nascente. C’è piuttosto la volontà di portare alla luce, con un prodotto di genere, la ricca tradizione letteraria yiddish di creature demoniache e raccontare riti nobili come quello dello shomer, il membro della comunità chiamato a vegliare il corpo e a proteggere l’anima del defunto che non ha parenti o amici prima della sepoltura. Oltre che riflettere sul tarlo demoniaco dell’Olocausto nella vita di ogni ebreo sopravvissuto. Sul fronte suspence il film, artigianale e non sempre imprevedibile, fa il suo dovere. Con lo shomer protagonista (Dave Davis) in procinto (come in Unorthodox) di lasciare la comunità chassidica, che dovrà subire ogni sorta di terrore e “invasione” soprannaturale per sperare di rivedere l’alba.
THE VIGIL - NON TI LASCERÀ ANDARE
LA FRASE
di Keith Thomas con D. Davis, M. Lustig