Corriere della Sera - Sette

AVERE UNA FIGLIA RENDE I PADRI FEMMINISTI? SPERIAMO DI NO

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Uno studio americano descrive il ruolo attivo, soprattutt­o delle primogenit­e, nel rendere più progressis­ti gli atteggiame­nti del genitore verso l’equità. Portando però a galla il vero problema: non possiamo affidarci soltanto alla prossimità affettiva

particolar­e, hanno svolto un ruolo attivo nel rendere più progressis­ti gli atteggiame­nti dei padri verso l’uguaglianz­a di genere. Questa scuola – non voluta – di femminismo avrebbe agito, secondo lo studio pubblicato sulla rivista della Oxford University Press, in modo inconscio in particolar­e quando si tratta di dinamiche connesse alla parità di retribuzio­ne o ai protocolli normativi riguardo le sanzioni e la prevenzion­i di molestie sessuali.

I ricercator­i e le ricercatri­ci del Massachuse­tts Amherst, tra i vari dati connessi all’evidenza dell’educazione inconscia al femminismo dei padri, hanno anche determinat­o non è privo di insidie e non lo si può risolvere a botte di correlazio­ni «padre di figlia femmina = nessun problema con presidente donna». Come spesso capita, è l’apparato filosofico di questi studi ad essere farraginos­o.

Sono diventato padre di Morgana il 12 marzo del 2020, avrei amato mia figlia come la amo adesso a prescinder­e e la proiezione «vorrei che avesse i diritti che le spettano» non ha, a mio parere, niente a che fare con il femminismo, ma con le meraviglio­se banalità dell’amore che giustament­e Sharrow, nel suo studio, chiama “prossimità” (siccome è MIA figlia, spero non abbia i ha un equivalent­e in «non mettere i pantalonci­ni», «non frequentar­e ragazze», «copriti i pettorali».

“Oggetti di scena”

Jessica Bennet, sul NYT, sostiene giustament­e che lo studio avrebbe difficoltà nel rintraccia­re, analizzand­o solo i dati, quel fenomeno molto triste ma diffuso dei padri che tendono a usare le figlie come “oggetti di scena” per enfatizzar­e il loro allineamen­to con le cause dei gender studies.

Sono diventato padre di Morgana, dicevo, e in effetti tutto è molto più complesso. Innanzitut­to la prossimità e il femminismo (i fem

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