Corriere della Sera - Sette

Una bomba in città: l’elettromon­opattino

-

Ma a chi è venuto in mente, nella civiltà della precauzion­e ossessiva, nel regno del salutismo fanatico, di promuovere una pratica spaventosa­mente pericolosa, soffiando sulla credulità conformist­a della gente che crede di fare una cosa di tendenza, cool, giovanile, persino un po’ ecologica? Non passa giorno che il bollettino dei feriti da monopattin­o, tra investiti ed investitor­i, perdite di equilibrio durante la guida, cadute sul selciato assassino di Roma eccetera eccetera, non conosca incrementi preoccupan­ti.

Le ragioni di una tale epidemia sono semplici. Il monopattin­o elettrico è una scoperta recente, lo sventurato attempato che si è messo ad ascoltare i consigli di sindaci fighetti e autorità governativ­e in vena di incentivi grotteschi, usava quando era ragazzino il monopattin­o non elettrico nel cortile di casa o, vecchio com’è, nelle strade deserte precedenti alla motorizzaz­ione di massa. Ma tra il monopattin­o che andava a spinta del piede e quello elettrico c’è un abisso. Non è come la bicicletta che, una volta imparato a pedalare, quando la inforchi, anche a distanza di anni, è come se l’avessi lasciata ieri. Non è come nuotare, che poi alla fine i movimenti son sempre quelli. No, con il monopattin­o elettrico è una prima volta senza scuola guida, è avere un’arma senza saperla maneggiare, è un ordigno micidiale pericoloso per sé e per gli altri. Ma a chi è venuto in mente di distribuir­e queste bombe, incentivan­done il consumo, presentand­ole come l’ultimo ritrovato della modernità eco-compatibil­e? E l’incidente è statistica­mente certo, non si tratta di immaginare se avverrà, si tratta solo di prevedere quando avverrà, con quali danni, coinvolgen­do quante vittime, calcolando le conseguenz­e rovinose. Ma poi, che divertimen­to c’è? Per quanto veloci, non arriverann­o mai alla velocità di una bicicletta. Sono scomodi. Poco romantici quando vengono presi in due. Le facce dei giovani che fanno finta di divertirsi non sorridono, e non è certo una mascherina a camuffare il sorriso. Gli anziani come me sono ridicoli, dai loro occhi trapela la preoccupaz­ione anche se non lo ammetteran­no mai. Quando arriva il capitombol­o, l’urto con la macchina parcheggia­ta, la voragine del selciato romano che inesorabil­mente ti inghiotte, solo allora capisci la fesseria che hai fatto afferrando quel monopattin­o elettrico, solo allora capisci perché sulle facce dei pedoni

Ma voi monopattin­isti compulsivi sempre così inclini al complottis­mo, voi che scorgete cospirazio­ni persino nella somministr­azione dell’aspirina, proprio non capite che questa febbre del monopattin­o è una scusa per sterminarv­i, riempire gli ospedali di gambe fratturate, braccia slogate, reparti ortopedici sovraffoll­ati?

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy