Crisanti e il virus della politica
ha contagiato pure uno che invece sembrava poterne essere immune: Andrea Crisanti, il professore ordinario di Microbiologia dell’università di Padova che fu bravissimo, e tra i primi al mondo, ad intuire la pericolosità degli infetti asintomatici e a far perciò partire una campagna di tamponi di massa, rivelatasi poi decisiva per tenere il Veneto sostanzialmente al riparo dalla bufera del Covid-19.
Crisanti fu subito ascoltato e nominato “consulente” sul campo dal governatore leghista Luca Zaia che, una decina di giorni fa, ha confermato la poltrona con percentuali elettorali trionfali. A questo punto, che fa Crisanti? Prepara una bella dose di veleno politico. E dice: «I veneti hanno premiato Zaia per la gestione dell’epidemia… solo che, se non fosse stato per me, Zaia avrebbe combinato un disastro». Poi racconta di essere stato contattato per una candidatura al Senato – suppletive in provincia di Verona – sia dal centrosinistra, sia dai 5 Stelle: candidatura rifiutata, per ora. Un po’ perché «preferisco continuare a fare lo scienziato», un po’ – aggiungono perfidi dalla Lega – perché Crisanti gradirebbe un collegio blindato. Da chi? Crisanti avanza senza indugi una preferenza. «Sono contro le disuguaglianze e per le pari opportunità. Sento di essere un liberal attento alla giustizia sociale. Mi piaceva la terza via di Blair, mentre ho sofferto Corbin. Sicuramente non sono di destra e, in Italia, trovo nel Pd un punto di riferimento».
Ecco, ci siamo: il Pd. Segnate. Poi io so per certo che al Nazareno stanno pensando pure ad un’altra virologa di fama, Ilaria Capua, che un giro a Montecitorio già se l’è fatto, deputata dal 2013 al 2016, eletta nelle liste di Scelta civica. E un po’ di rincorsa l’ha presa anche Pier Luigi Lopalco, neoassessore alla Sanità in Puglia: dove, pur di racimolare qualche voto in più, non ha esitato a travestirsi da Piero Pelù. A naso, escluderei che Crisanti sia uno incline ai travestimenti. Ma non è detto. Il virus della politica può scatenare effetti imprevedibili sugli esseri umani (specie se ambiziosi).
Questa conclamata e travolgente attrazione dei nostri eroici virologi per la politica, per il mondo della politica, un’attrazione molto umana e forse inevitabile, comprensibile ma al tempo stesso un po’ patetica e irritante, alla fine