L’etica ci salverà dai social
e piacevole, ma rimane un oggetto misterioso spesso avvertito come minaccioso: si tende a sottovalutare il ruolo sempre più preponderante che i social stanno acquisendo nella psiche ed emotività di ciascuno. Internet è una delle grandi “utopie mondane” attraverso cui l’uomo ha coltivato l’idea di progresso senza limiti.
L’inevitabile “maledizione” non è una novità. In una modernità che ha permesso l’Olocausto e la bomba atomica, che ha posto fine alle ideologie, dove persino la scienza – a fronte di immani conquiste – sembra incontrollabile, si può ancora parlare di progresso? Il tratto più preoccupante di The Social Dilemma è rappresentato dal fatto che i social sono uno straordinario strumento di comunicazione ma servono anche a monitorare ogni singola nostra azione. Per scopi commerciali, ma pure ideologici. La fiorentissima economia di Internet è fondata su un trabocchetto e la nostra sudditanza spensierata ad algoritmi che mirano a influenzare il comportamento degli esseri umani costerà cara alla società. Viviamo infatti nella costante illusione che i social siano mezzi assolutamente gestibili, anzi, facilmente e interamente controllabili, ma non è affatto così. Neppure per chi li ha creati.
La rivoluzione di Internet, forse più decisiva dello sbarco sulla Luna, comincia dunque a creare problemi non solo tecnologici, ma anche etici. Come ogni strumento potente, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale rispecchia le intenzioni di chi lo detiene. Grazie all’ampia disponibilità di dati, l’IA che viene impiegata per implementare sistemi di sorveglianza, persuasione e inganno può espandere le minacce legate all’invasione della privacy e alla manipolazione sociale.
Fino all’avvento delle grandi tecnologie, l’uomo cercava di dominare la natura, evitando più facilmente i rischi che possono venire da essa. Adesso, collaborando più o meno consciamente con macchine che non conosce a fondo, che comunque non domina, è lui che immette rischi attraverso le sue decisioni. Nel puro presente l’uomo non può che bruciarsi, se non è più in grado di immaginare un futuro etico.
«Nulla che sia grande entra nella vita dei mortali senza una maledizione». Con questa frase di Sofocle si apre il documentario The Social Dilemma di Jeff Orlowski. La tecnologia invade la nostra vita rendendola più comoda