MIXED REALITY MEGLIO SAPERE COS’È
filtro che racconta la storia del Coronavirus, con tanto di rappresentazione interna del virus e di spiegazione sulla sua riproduzione nel corpo umano.
«La realtà aumentata, da un punto di vista tecnologico, è già qui», assicura Michael Leone, direttore del progetto commerciale di Lenovo sulla realtà aumentata e virtuale. «La sfida è l’adozione su larga scala». E non basta un gioco virale o piccole funzionalità. Bisogna trovare applicazioni nuove e indispensabili. Anche perché, aggiunge Leone, «la tecnologia spaventa quando non sai bene cosa farci». Prima di utilizzarla, proviamo a capire cos’è. La realtà aumentata sovrappone elementi o meno ufficiale dobbiamo aspettare gli Anni 90, mentre è Google a lanciare il primo dispositivo pensato per le masse. I Google Glass compaiono nel 2012, mostrando un futuro dove le informazioni compaiono su dei minuscoli schermi montati sulle lenti degli occhiali intelligenti. Per fare videochiamate o mostrare le indicazioni stradali. Ma anche, immaginandone il potenziale oggi, dopo l’emergenza vissuta, per far vedere a un operaio le istruzioni del funzionamento di un impianto a chilometri di distanza o per aiutare un medico durante un’operazione, fornendogli i parametri di salute del paziente davanti agli occhi. Annullando insomma I nuovi modelli, oggi, si concentrano su un uso professionale. «L’adozione di una tecnologia spesso arriva prima nel mondo del business, poi passa ai consumatori. E per fare questo salto, serve trovare un beneficio concreto. Come è successo per gli smartphone». Si calcola che entro il 2022 saranno vendute 22,8 milioni di unità di visori di questo tipo. C’è già chi sta sperimentando la lente a contatto «aumentata». Mentre i più visionari non si fanno problemi a dichiarare che gli smart glass in futuro diventeranno la nuova estensione tecnologica del nostro corpo. Sostituendo proprio gli smartphone.