Corriere della Sera - Sette

LA GIOVANE ROM FUGGE MA SI SCOPRE MADRE

- Di ENRICO CAIANO

Quando l’affetto può più del coraggio. Pamela è una ragazza rom e ne ha abbastanza della povertà fredda di neve dei dintorni di Bucarest. Un giorno si butta: lascia la figliolett­a di due anni e mezzo con la nonna malmostosa e va. Destinazio­ne Europa ricca, nella fattispeci­e Belgio. Dove l’aspetta Bruno, un uomo ancora non troppo emancipato da mamma e papà che ha “conosciuto” sullo schermo del pc di un’agenzia matrimonia­le appena aperta lì in Romania: garantisce vie di fuga dall’indigenza grazie a “storie d’amore” con rapido matrimonio. Tutto bene all’apparenza e per un po’. Bruno è serio, la vita è comoda, il francese non così difficile e il fiammingo non richiesto, se non timidament­e dal padre del futuro sposo. Però alla lunga il “fuori” non basta, il “dentro” reclama. E se nella roulotte di un campo rom nella sua nuova città, Liegi, appare un visetto noto, tutto può cambiare. Il debutto alla regia di un film di finzione della documentar­ista Marta Bergman, romena fuggita anche lei in Belgio, ha una sua intensità non banale grazie all’attrice quasi 33enne protagonis­ta, Alina Serban, unica nella sua famiglia rom a studiare e laurearsi fino a un master della Reale Accademia di Arte Drammatica di Londra. C’è passione, il merito di non cadere in storie già viste di prostituzi­one e violenza. Ma il film, comunque serio e da rispettare, è un po’ inerte, non spicca mai davvero il volo.

SOLA AL MIO MATRIMONIO

LA FRASE

Regia di Marta Bergman con Alina Serban, Tom Vermeir, Rebeca Anghel,

Viorica Tudor

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy