«L’AMBIENTE HA RIPORTATO I GIOVANI ALLA POLITICA NON DELUDIAMOLI»
».E torna sulla sua scelta di firmare la lettera contro la «cancel culture» a sinistra: la richiesta di protezione per alcune categorie discriminate non può diventare intimidazione
Causa Covid ci sono intellettuali che hanno perso un po’ del loro bene dell’intelletto, arrivando a negare la realtà dell’epidemia, come leader populisti pre-ricovero. Ci sono poi attivisti dei diritti civili che per arrivare a destinazione prima premono sull’acceleratore e pazienza se si investe qualche diritto... Poi, per fortuna, c’è chi resta lucido, anche perché è da anni che scruta il buio che stiamo attraversando, in termini di libertà e diritti al futuro, al lavoro e alla felicità che sono a rischio. Tra questi, l’americano Noam Chomsky, da decenni punto di riferimento della sinistra radicale e di chiunque rispetti chi, oltre ad aver ri-fondato da giovanissimo la linguistica moderna, critica con coerenza i mali del capitalismo neoliberista, i suoi seguaci e i falsi oppositori. Senza fare sconti, come quando già nel 1969 nel saggio I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America criticava i “mandarini” comunisti, oltre i fiancheggiatori dell’imperialismo come Walt Rostow, di cui però difese il diritto di insegnare a Cambridge quando i movimenti pacifisti lo stavano spazzando via. Perciò Chomsky, oggi 91enne, può firmare appelli come quello di Haper’s magazine contro le derive liberticide della cancel culture di sinistra senza venire strumentalizzato da destra, o parlare dei danni di Trump senza scivolare nella semplificazione fascistoide. In gioco non c’è una ideologia da difendere, ma il genere umano, il cui progresso è possibile solo in un’ottica di pace ed ecologia del vivere, condivise da tutti.
Lei cosa si aspetta dalle elezioni presidenziali del 3 novembre?
«Trump ha già dichiarato in pubblico che potrebbe non accettare il risultato del voto. La sua personalità, al limite della psicopatologia, non gli permette di accettare l’idea della sconfitta. Anche perché fuori dalla Casa Bianca ci sono molti guai giudiziari ad attenderlo».
Crede che la democrazia americana sia in pericolo?
Il linguista attacca il negazionismo di Trump e appoggia il programma verde di Biden: «Gli Usa devono nazionalizzare e convertire le grandi aziende per un Green New Deal