Corriere della Sera - Sette

Dell’Utri, “fanciullo” sognatore e la casa (demolita) sull’albero

- SILVIA AVALLONE di TERESA CIABATTI

dichiara nel 2014 Marcello Dell’Utri a proposito della casa sull’albero costruita nel giardino della sua villa a Torno, Lago di Como. E ha ragione quando parla di moda che dilaga. La casa sull’albero non è più un sogno da bambini, non più quella dove Tom Sawyer porta la sua Becky a rimirare il Mississipp­i dall’alto.

Oggi le case sull’albero vengono realizzate anche in Italia, specie nelle strutture ricettive di lusso. Quindici anni fa però, l’epoca in cui Dell’Utri decide di costruirla, non esistevano. Si stavano diffondend­o in America dove tutt’oggi rappresent­ano uno stile di vita, l’abitazione ideale per gli ambientali­sti, nonché simbolo di contestazi­one. La Tree sitting è una forma di resistenza per protestare contro la costruzion­e di strade forestali o disboscame­nti. Famosa quella di Julia Butterfly Hill che occupa una sequoia per 783 giorni affinché non venga abbattuta. E dunque Dell’Utri precursore, Dell’Utri ambientali­sta. Se non fosse che eccede con le dimensioni (due piani più torretta, per un totale di 70 metri quadri, qualcuno dice 100). E così nel 2009, a seguito di una segnalazio­ne anonima («Qualche comunista del paese ha denunciato e poi è arrivato il giudice, uno che avrà problemi sociali, non vede le cose» ancora Dell’Utri sulla vicenda), il Comune denuncia l’allora senatore per abuso edilizio. Da lì l’ordine di demolizion­e insieme alla condanna in primo grado.

«È una casa sull’albero, una cosa bellissima, stupenda, tutte le barche si fermavano a vederla, è una moda che dilaga nel mondo. Ci si mette lì per osservare la natura, gli uccelli, leggere libri, conversare e bere un tè, ma non l’ho mai finita perché non me l’hanno fatta finire»

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