I GIOVANI A CERVELLI IN SERIE»
sione (non per missione), la cura della vita integrale. L’intelligenza non è una prigione biologica, ma si fa: è l’interazione di genoma, DNA, ed epigenoma, la plasticità del cervello attivata dall’ambiente (le relazioni con persone e cose).
Da dentro a dentro
L’epigenoma agisce sul genoma in modo sistemico sin dal grembo materno e questo rende unico, in ciascuno, il modo di incontrare la realtà. È inefficace la didattica che riduce l’apprendimento a istruzione (ciò che da fuori il maestro mette dentro lo studente) e prestazione (ciò che da dentro lo studente tira fuori per la verifica). Questa è solo la parte procedurale dell’intelligenza (la DAD è stata a volte solo questo: trasmissione di informazioni e compiti). Ciò che più conta, nella biologia integrata di genoma ed epigenoma, è il movimento «da dentro a dentro» (come lo studente riesce a far suo ciò che il maestro ha già fatto suo). Questo passaggio richiede un canale relazionale aperto in cui ciascuno fa la sua parte, come la striscia abrasiva con il fiammifero. Quando il mio insegnante delle superiori mi prestò un libro, dicendomi: «È il mio preferito, fra due settimane lo rivoglio indietro», diventai intelligente e (dentro di me) insegnante in 14 giorni. Non si tratta di essere amiconi ma di trasformare la materia in sfida e innesco del desiderio (io dico: portare in classe i propri amori e non i propri umori). Un ragazzo non è intelligente una volta per tutte, ma lo diventa grazie a continue e creative attivazioni relazionali e di senso. Non è scemo, è spento; non è limitato, non è stato “con-tattato”. Il “con-tatto” è mancato in DAD dove il “tatto” non c’era già prima (molte scuole, dico provocatoriamente, erano già chiuse prima della DAD). Se la relazione discepolo-maestro era aperta, è rimasta aperta, e la DAD è stata la risorsa per tenerla viva (non ho mai fatto tanti colloqui a tu per tu con i ragazzi, proprio perché per tenerli accesi era necessario un dialogo personale: