Corriere della Sera - Sette

Morra, il vanesio col vizio del blitz

- Di FABRIZIO RONCONE

una donna coraggiosa e di valore, e subito il gentiluomo Morra commenta: «Il mio è un rimprovero. Perché era noto a tutti che Santelli fosse una grave malata oncologica. Ma ai calabresi questo è piaciuto e l’hanno voluta eleggere lo stesso. Va bene, è la democrazia. Però hanno sbagliato».

Si scatena un rogo di polemiche tra stupore e indignazio­ne, Morra chiede scusa farfuglian­do qualche parola, intanto la procura di Cosenza lo indaga per «diffamazio­ne aggravata e continuata». Lui, essendo di una vanità assoluta, nonostante le richieste evita di dimettersi e continua con incredibil­e faccia tosta a gironzolar­e intorno a noi cronisti, sperando sempre di poter dire la sua su qualcosa. Ma lo ignoriamo anche quando nega la fiducia al governo Draghi e Grillo decide di cacciarlo dal Movimento insieme ad altri 14 ribelli. Allora un giorno, con tanto di scorta, fa irruzione nel centro vaccinale di Cosenza e urla, minaccia, e non si capisce bene se voglia far vaccinare un suo parente – lui smentisce – comunque tre giorni dopo si ripresenta e stavolta indossa un cappuccio nero, tipo Diabolik. Nei giornali cominciamo a derubricar­e le sue imprese dicendo: vabbè, sì, certo, è Morra. Il problema però è che Morra presiede la più importante Commission­e parlamenta­re di un Paese che, come sappiamo, è infestato da mafia, camorra e ‘ndrangheta. E la presiede perché, ad un certo punto, dopo le elezioni del 2018, accroccand­o il governo con la Lega, i 5 Stelle avevano occupato tutte le caselle più importanti, pure Toninelli era diventato ministro, e non sapevano chi mettere alla guida dell’Antimafia.

Così, un pomeriggio, spuntò il nome di Morra detto «il Filosofo», un po’ perché tra i più anziani, un po’ perché insegnava Filosofia in un liceo di Cosenza. Quel pomeriggio gli telefonai. Chiesi: lei non sa nulla di mafie, come farà? E lui: «Sono però esperto di blitz. I miei studenti possono testimonia­re. Li seguivo e zac! Se facevano qualche marachella, io spuntavo fuori all’improvviso». Intanto Matteo Messina Denaro, superboss di Cosa Nostra, è latitante dal 1993.

Con tragica regolarità, il senatore Nicola Morra, presidente della Commission­e parlamenta­re Antimafia, finisce sui giornali e nei tigì. Ne combina una più grave dell’altra. Muore Jole Santelli, presidente della Regione Calabria,

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