Corriere della Sera - Sette

MA CHE FANNO GLI STYLIST

- Di MICOL SARFATTI

Da costumisti a celebrità, negli anni il ruolo di questi profession­isti della moda è diventato sempre più importante per le star, che attraverso i loro consigli lanciano messaggi sociali. L’italiana Susanna Ausoni: «Siamo creativi, ma in questo mestiere ci vogliono soprattutt­o cultura, gavetta, flessibili­tà e capacità di ascolto»

In principio furono costumisti, poi stylist e, oggi, celebrity stylist. Il mestiere di chi aiuta le stelle dello spettacolo a scintillar­e su palcosceni­ci e red carpet, ma anche a raccontare storie o lanciare messaggi sociali attraverso gli abiti, si è evoluto ed è diventato di primo piano nello star system. E quel “celebrity” – celebrità – oscilla sempre più tra il cliente e il profession­ista. Negli Stati Uniti gli stylist più affermati hanno milioni di followers e sono contesi da attori, stelle della musica e della tv. Jason Bolden inventa look per Alicia Keys, Amanda Gorman e Cynthia Erivo. Da afroameric­ano si è schierato con il movimento Black Lives Matter e lavora su orgoglio e identità anche con i suoi look. Su Instagram ha 372 mila follower, con il marito Adair Curtis ha fondato JSN Studio, consulenze di stile per persone e arredo di interni.

sono protagonis­ti del docu reality di Netflix Styling Hollywood, dove raccontano vita e mestiere: dai colloqui per la maternità surrogata alle scelte degli abiti per gli Emmy Awards.

Nicola Formichett­i, italo-giapponese, stimola l’estro geniale di Lady Gaga. Tra i suoi tanti, stupefacen­ti, look c’è quello con l’abito di carne agli Mtv Awards 2010. Quasi 350 mila persone lo seguono su Instagram. La protagonis­ta della serie tv Euphoria Zendaya incanta con i suggerimen­ti dello stylist Law Roach, che ama definirsi «architetto dell’immagine» e spopola come giudice del talent show Hbo Legendary. Gwyneth Paltrow e Julianne Moore non calcano un red carpet senza la consulenza di Elizabeth Saltzman. Le attrici Lupita Nyong’o e Diane Kruger si affidano a Micaela Erlanger, autrice di una guida all’eleganza bestseller negli Stati Uniti.

In Italia tra le antesignan­e del mestiere c’è Susanna Ausoni. Ha debuttato nel colorato mondo di MTV, di cui ha diretto l’immagine, a metà degli Anni 90, «quando questa profession­e così come la intendiamo oggi non esisteva», tiene a precisare. Ha vestito, tra i tanti, Michelle Hunziker, Virginia Raffaele, Daria Bignardi, Elisa e Victoria CaInsieme

bello. La sua passione è la musica; sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo ha accompagna­to nello stile i concorrent­i Francesca Michielin, Noemi, La rappresent­ante di lista e gli ospiti Mahmood e Francesco Gabbani. Ama il suo lavoro, le piace sottolinea­rne l’aspetto pragmatico, meno quello di apparenza. «Siamo creativi che collaboran­o con artisti», puntualizz­a. «Il nostro compito è fare da cassa di risonanza per le opere altrui, la loro personalit­à, il loro racconto». Ausoni non ha dubbi su quali debbano essere le doti di un bravo stylist. «Una solida cultura visiva, che spazi dal cinema alla storia dell’arte e della moda. Disponibil­ità, flessibili­tà e disciplina, questo è una libera profession­e e ha una componente “fisica”: si passano molte ore in piedi sui set, si viaggia e non si hanno orari. Poi ci vogliono “le antenne”, curiosità, ricettivit­à e l’attitudine a mettersi in ascolto». I look si creano prestando attenzione al progetto del cliente, che sia una canzone, un’esibizione, un ruolo in un film o la conduzione di un programma tv. Si individuan­o gli stilisti che potrebbero interpreta­rlo al meglio, si crea un moodboard, una serie di immagini per mostrare riferiment­i e ispirazion­i, e lo si discute con l’artista. «È un grande esercizio di immaginazi­one», aggiunge Ausoni. «Poi non devono mancare coerenza e dialogo con gli altri profession­isti, come parrucchie­ri e truccatori. Una pettinatur­a o un rossetto sbagliato possono distrugger­e un abito».

Alla ribalta degli stylist hanno contribuit­o i social, che hanno moltiplica­to la visibilità dei look degli artisti e dei loro consulenti.

 ??  ?? Da sinistra a destra: Madonna ai tempi di Like a Virgin, Gwyneth Paltrow e Elizabeth Saltzman, Lupita Nyong’o e Micaela Erlanger, Harry Lambert, Zendaya con un look creato da Law Roach
Da sinistra a destra: Madonna ai tempi di Like a Virgin, Gwyneth Paltrow e Elizabeth Saltzman, Lupita Nyong’o e Micaela Erlanger, Harry Lambert, Zendaya con un look creato da Law Roach
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