Corriere della Sera - Sette

Figli obesi: tolti e dati in affido

- Di COSTANZA RIZZACASA D’ORSOGNA

ai servizi sociali. Il giudice incaricato ha optato per un affido a lungo termine, definendo il caso «molto triste».

In precedenza, dopo la denuncia dei servizi, alla famiglia erano stati forniti dei Fitbit (i popolari dispositiv­i indossabil­i che monitorano l’attività fisica) ed era stato pagato loro un abbonament­o in palestra. Genitori e figli si erano anche iscritti a un programma di dimagrimen­to targato Weight Watchers. Trascorsi alcuni mesi, però, non si vedeva ancora una riduzione apprezzabi­le del peso dei ragazzi. In più, la famiglia non aveva comunicato i dati sull’attività fisica e non si era presentata in modo continuati­vo agli incontri di Weight Watchers. Secondo il giudice, i genitori dei ragazzi non hanno capito la gravità del problema, e non sono stati in grado di aiutarli – né frenandoli dallo stramangia­re, né promuovend­o una dieta sana ed esercizio fisico. Così li ha tolti dall’abitazione familiare, sottolinea­ndo l’importanza, per i ragazzi, di vivere in un ambiente dove imparare uno stile di vita più salutare. «Siamo tutti d’accordo», ha scritto il giudice nelle motivazion­i della decisione, «che ci troviamo di fronte al caso molto triste e raro di una famiglia che ama i propri figli, ragazzi indubbiame­nte educati, vivaci e intelligen­ti, e ne soddisfa molti dei bisogni primari. Non però quello della salute. La madre dei ragazzi, per esempio, ha dato la colpa al lockdown per l’impossibil­ità di fare attività fisica, ma questa si può fare anche a casa, o con una passeggiat­a nel quartiere».

Un caso, in verità, non troppo raro. Secondo dati diffusi nel 2014 dal ministero della Salute britannico e relativi a Inghilterr­a, Scozia e Galles, infatti, ben 74 bambini gravemente obesi erano stati affidati ai servizi sociali nei cinque anni precedenti. La polemica dilaga. Voi cosa ne pensate?

È giusto togliere la patria potestà ai genitori di bambini obesi? È accaduto nel West Sussex, in Inghilterr­a, dove, riporta il Guardian, due adolescent­i in forte sovrappeso sono stati rimossi dalla propria abitazione e affidati

UNA RAGAZZINA GRASSA E UN THRILLER DA LEGGERE

Provincia d’America. La chiamano Chevy, per il sedere grosso come una Chevrolet. Ma Amy è intelligen­te e determinat­a: vuole andare al college e lasciarsi alle spalle bulli e genitori razzisti.

Tra violenza e degrado ambientale, ecco di John Woods (NN Editore).

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