IL MERLESE CREATO DA GIANMARIA LA ROMAGNA CHE NON T’ASPETTI
La felicità è una farfalla. Il poeta romagnolo Tonino Guerra, che venne rinchiuso in un lager, raccontò di essere stato «contento molte volte nella vita, ma più di tutte quando mi hanno liberato in Germania perché mi sono messo a guardare una farfalla senza la voglia di mangiarla». Per un altro romagnolo, il produttore di vino Gianmaria Cesari, la felicità è una bottiglia che sarebbe piaciuta al padre Umberto, morto nel 2019 a 80 anni, uno dei pionieri del Sangiovese romagnolo. Il nuovo vino si chiama Solo e contiene un’uva che unisce Sangiovese e Merlot. È il Merlese, incrocio sperimentale brevettato 30 anni fa dall’università di Bologna e ora messo in produzione.
Gianmaria Cesari racconta così la nascita di Solo: «Ora che mio padre non c’è più, continuo a seguire la sua linea: ogni innovazione deve partire dalla campagna. Dopo 56 vendemmie abbiamo deciso che si poteva uscire nella comfort zone del Sangiovese. Sei anni fa abbiamo iniziato a studiare con l’università di Bologna possibili incroci, anche con Albana e Pignoletto. Mio padre è sempre stato innamorato del Merlot (ho ereditato bottiglie pazzesche che stapperò nei prossimi 30 anni). Alla fine abbiamo messo a punto un vitigno che enfatizza Sangiovese e Merlot. Non si tratta di una modifica genetica, ma dell’incrocio di due varietà, come avviene per le piante da frutto. Così è nato il Merlese».
Sono seguiti anni di test in vigna. Fra pochi giorni il vino sarà messo in commercio, a circa 50 euro. Le bottiglie dell’annata 2019 sono 3.000. Il vigneto è di quattro ettari. Coniuga i profumi di frutti rossi e di spezie del Sangiovese con la morbidezza del Merlot. Servirà ancora qualche tempo perché il Merlese si esprima al meglio.
«È già piacevole anche se giovane. E non è un vino scontato, in una terra conosciuta in passato per la velocità in cui si fermenta, si imbottiglia, si vende. Solo contiene una forza sfumata. Un purista del Sangiovese avrà bisogno di tempo per metabolizzarlo, ma chi ama vini più rotondi troverà gioia. Un vino moderno che nasce dalla passione: costa molto produrlo, non andremo mai a pareggio. Con concretezza e schiettezza romagnola», dice Cesari, «volevamo sfatare il mito della Romagna dei vini base. E rendere omaggio a mio padre».
Sembra un normale speaker Bluetooth ma è invece qualcosa di diverso. Sonos Roam (179 euro) fonde infatti Bluetooth e Wi-Fi. A casa si aggancia alla Rete domestica, integrandosi con gli eventuali altri altoparlanti Sonos, marchio costruito intorno al concetto di audio multistanza (speaker che suonano all’unisono, come nella vecchia filodiffusione). Quando si va all’aperto, Roam passa automaticamente al Bluetooth: è funzionale anche per le gite fuoriporta, agevolato dalle dimensioni (è più piccolo e leggero di una bottiglietta d’acqua), dall’impermeabilità e dalle protezioni in gomma. La qualità audio è sorprendente per un oggetto tanto compatto e si avvicina a quella di un Sonos One, quattro volte più voluminoso. L’altro punto di forza? Supporta Amazon Alexa ma anche Assistente Google e persino AirPlay 2 di Apple. Occhio alla batteria: Sonos parla di 10 ore di riproduzione ma la perdita di carica in stand by non è indolore.
(P. Ott.)
Tra smart working, didattica a distanza e perenni dirette su Zoom o Google Meet, la pandemia ha fatto riscoprire a tutti l’importanza del buon vecchio personal computer. E tuttavia è lo smartphone a restare il re dei gadget elettronici. Lo dicono i numeri (nel 2020 a livello globale ne sono stati venduti 1,347 miliardi). Lo dicono le statistiche sull’utilizzo medio (da 2 ore e mezzo per i “baby boomer” a quasi 4 dei Millennial). Lo dice l’ambizione di diventare ancora più tuttofare, di sostituire altri oggetti.
Prendiamo il Find X3 Pro di Oppo (1.149 euro), ambizioso marchio che è già numero 1 in Cina e che vuole scalare l’Europa. Tra le fotocamere sul retro ce n’è una inedita: sfrutta microlenti, autofocus e una luce led per diventare un microscopio. Ingrandisce fino a 60 volte: non abbastanza per trovare batteri o virus ma quanto serve per scatti mai visti, che mostrano gli intrecci dei fili di lana di un maglione o le geometrie di una ragnatela. Un altro esempio di smartphone trasformista arriva da Motorola. Il G100 (599 euro) introduce la funzione Ready For: collegandolo via cavo a uno schermo esterno, il telefono diventa un computer con finestre multitasking, una console per i giochi, un player per video in streaming o ancora uno strumento per videochiamate.
Se cercate un sostituto tascabile per la fotocamera, oltre al già citato Oppo, potete guardare anche ad altri marchi made in China. Come Xiaomi, che con il Mi 11 Ultra (in arrivo a 1.199 euro) sfoggia il più grande sensore fotografico mai visto su uno smartphone, con lenti a 8 elementi e uno zoom ottico 5X (fino a 120X in digitale). La serie OnePlus 9 (da 719 euro) sfoggia invece il logo Hasselblad, storico marchio svedese di fotocamere professionali alleato con l’ex startup di Shenzhen per elevare la qualità di scatti e video.
Se puntate a cellulari versatili ma dal listino più abbordabile, la nuova gamma Galaxy A di Samsung presidia la fascia media strizzando l’occhio alla linea top dei Galaxy S21, da cui eredita caratteristiche come resistenza all’acqua, schermi Amoled e fotocamere di qualità. Si parte da 379 euro per il
Sfruttando microlenti, autofocus e luce led, il telefonino diventa microscopio o zoom ottico. Resistenti all’acqua, i nuovi modelli si trasformano in computer con finestre multitasking o console per videogiochi. Tra gli accessori, cuffie e auricolari che eliminano i rumori
Galaxy A52. Più economico il Poco X3 Pro (ancora dalla galassia Xiaomi), modello potente e con grande batteria nonostante i soli 249 euro di listino. A 279 euro c’è il Realme 8 Pro, dotato di buon comparto fotografico e di un bel display.
E se uno smartphone non vi serve? Buttatevi sugli accessori, proposti da tutti i marchi in abbinamento al telefono. Cuffie e auricolari vanno per la maggiore. Se siete dentro al mondo Apple e vi piace la musica le AirPods Max non vi deluderanno (serve un portafogli ben fornito: 629 euro): qualità sonora e materiali sono super. Ben più abbordabili le cuffiette Freebuds 4i di Huawei (89,99 euro), dotate di cancellazione del rumore. I fan Samsung possono guardare alle ottime Galaxy Buds Pro (229 euro).