Rä di Martino Sanda nell’orto I giardini letterari rifugio dell’anima
Appena uscito (nel 1962) il romanzo di Giorgio Bassani fu bestseller. Diventato poi nel '70 un film da Oscar (regia di De Sica) Il Giardino dei Finzi Contini è indissolubilmente legato a Ferrara, rimanendo qualcosa di leggendario. Dal 21 aprile l’artista visiva Rä di Martino prosegue le riprese del suo doc (per il canale Arte). «Non è importante che questi posti esistano davvero, il giardino è per me luogo dell’immaginario, dell’anima, rifugio, Eden perduto, rimando alla storia dell’arte», dice Rä che ha modulato questa sua opera a partire dall’idea di un altro artista, Dani Karavan, che a Ferrara voleva fare un’opera pubblica (di cui non ebbe mai i permessi) dedicata al libro culto di Bassani. «Il mio doc è un flusso che scorre da un giardino all’altro: Dominque Sanda – la celebre Micol del film – l’ho ripresa nell’orto botanico di Roma (dove lei ha girato con De Sica e dove ci sono le sette palme) poi i giardini di Ninfa in Lazio, Villa d’Este a Tivoli, a Ferrara il Parco Massari e Porta degli Angeli, poi il giardino della Biblioteca Ariostea». Dove è custodito anche il manoscritto di Bassani, dedicato a Teresa Foscolo Foscari. «La mia non è un’opera didascalica (anche se ci sono immagini d’archivio), ma svolgo temi tipici miei, come i tableaux vivants, o i finti provini con attori che recitano passi del libro a Palazzo Massimo a Roma, nella Stanza di Livia, dove ci sono meravigliosi affreschi green».